Degrado, immondizia e vandalismo: la decadenza di Via Foria
Da ingresso d'onore della città al degrado dei nostri giorni. Via Foria, nonostante il nuovo arredo urbano, sembra una periferia abbandonata a se stessa, terra di baby gang e rapinatori, termometro di un disagio sociale
Via Foria, progettata e costruita tra la seconda metà del 700 e la prima metà dell'800, ha sempre rappresentato la Napoli sociale, tra l' Albergo dei poveri e la sede del museo Archeologico e divenne il simbolo di un illuminismo politico che all'epoca imperversava in Europa.
Oggi, nonostante il nuovo arredo urbano, sembra una periferia abbandonata a se stessa, terra di baby gang e rapinatori, termometro di un disagio sociale angosciante.
In un attento esame dei diversi punti della via dal Comitato SOS Napoli elencano i luoghi del degrado.
Piazza Carlo III è un dormitorio per circa 25 senzatetto dalle 22 alle 9, con immaginabili problemi igienici, visto che i bisogni fisiologici sono espletati sul posto. Nei giardinetti, vicino alla ex Alifana, fino a qualche giorno fa risiedevano, in una tenda gialla, una famiglia di russi, provenienti da Milano.
Sempre a piazza Carlo III, qualcuno ha rimosso una panchina, all'altezza del bar vicino alla ex Alifana, di solito ci dormivano i senzatetto, e l'ha buttata nei giardinetti. In piazza Ottogalli, il monumento dedicato a Caruso è soffocato dalla immondizia, mentre le panchine nello spiazzo antistante sono state demolite.
L'area pedonale è utilizzata dai motociclisti come corsia preferenziale, mentre alcuni spazi, come quella all'altezza della caserma Garibaldi, sono sversatoi per l'immondizia.
Lo spazio antistante l'Orto Botanico è sempre occupato da auto in sosta.
Altro problema importante è quello della sicurezza. La presenza di bande appiedate, di minorenni, provenienti dall Arenaccia e dal Borgo San Antonio Abate, in cerca di risse e di atti vandalici rendono via Foria pericolosa sin dal pomeriggio.
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