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Varsavia, successo per due ex studenti dell’Università Federico II di Napoli

A Varsavia, nell'ambito della competizione europea "Travisions 2016", successo per due ex studenti del Dipartimento di Ingegneria Industriale. Gli ingegneri Giovanniluca De Vita e Davide Leonetti. Infatti, con un lavoro di ricerca dal titolo "A numerical and experimental approach for the diagnosis of high-speed turnout", tratto dall'elaborato di tesi: "Verifiche di resistenza di componenti del sistema di manovra per scambi AV" (Relatori prof. A. De Iorio e ing. G. P. Pucillo), sono riusciti ad arrivare tra i primi tre finalisti del premio finanziato dall'Unione europea.

«Il nostro lavoro di ricerca, ufficiosamente, è cominciato nel settembre 2013. Nel senso che io ho iniziato a lavorare sul tale progetto a partire dal periodo indicato poc'anzi. Abbiamo cominciato come progetto di tesi. Una volta concluso il nostro percorso accademico nell'aprile dello scorso anno, io e il collega Davide Leonetti abbiamo continuato presso il Dipartimento il lavoro di ricerca, elaborando i risultati sperimentali di una serie di prove effettuate sulla tratta ad alta velocità Milano-Torino», ha così spiegato l'ingegnere De Vita.

«Trenitalia, circa tre anni fa, - prosegue sempre l'ing. De Vita - ha iniziato a ricevere i nuovi treni Frecciarossa 1000 che raggiungono una velocità massima di 400 chilometri orari e che viaggeranno alla velocità commerciale di 360 chilometri orari. Giusto per avere un termine di paragone, gli attuali treni Frecciarossa raggiungono una velocità di 300 chilometri orari. Quindi, per garantire il transito in sicurezza dei nuovi treni alla velocità di 360 km/h, occorre verificare la tenuta della linea ferroviaria. Da ciò è nata la Convenzione di Ricerca che l'Università Federico II di Napoli ha stipulato con il Gruppo Ferrovie dello Stato e, nello specifico, con Rete Ferroviaria Italiana (RFI)».

In particolare, l'ing. De Vita è arrivato al sopraindicato progetto di ricerca, dopo aver affrontato un percorso di studi specifico, ovvero la Laurea Magistrale in Ingegneria Meccanica per la Progettazione e Produzione - conseguita presso l'Università Federico II di Napoli -, con un curriculum in Meccanica Ferroviaria.

Premio Travisions, cos'è? - Come si puntualizza nel bando del concorso, «TRAVISIONS è un'azione di Coordinamento e Supporto finanziata nell'ambito del programma Horizon2020 della Commissione Europea. Tale progetto prevede la realizzazione di due competizioni sul tema dei trasporti: la Academic Student Competition aperta a studenti BSc/MSc/PhD di tutta Europa e la EU Champions of Research esclusivamente riservata a progetti di ricerca finanziati dalla Commissione Europea». Si tratta di un premio che punta a valorizzare le idee e progetti di ricerca più innovativi nell'ambito settore dei trasporti. Il concorso è articolato in diverse fasi di selezione dei progetti di ricerca presentati attraverso un report, una breve presentazione e un poster progetto accompagnato, eventualmente, da un breve video. Dopo la fase di presentazione, i progetti sono sottoposti alla valutazione da parte di una giuria composta da esperti provenienti dal mondo dell'Università, dagl'istituti di ricerca e dall'industria.

Premio Travisions 2016 - Quest'anno, in fase preliminare sono stati presentati circa 110 lavori. Di questi, solo 70 sono stati scelti per la vera e propria selezione. Poi c'è stata un'ulteriore scrematura, in cui sono stati selezionati 10 elaborati per ciascuna delle tre categorie (strada, ferrovia e marino) previste dal concorso. Infine, di questi 10, sono stati premiati i tre progetti di ricerca reputati i migliori. De Vita e Leonetti, insieme agli altri vincitori, sono stati premiati - lo scorso 18 aprile - nel corso della Transport Research Arena 2016 Conference (che si è svolta nella capitale polacca). Presenti alla cerimonia di premiazione, tra gli altri: il Commissario europeo per i Trasporti, Violeta Bulc; il vice Primo ministro della Polonia, Mateusz Morawiecki e il ministro dei Trasporti polacco, Andrzej Adamczyk.

A tal riguardo, al margine della cerimonia di premiazione, come ha raccontato l'ingegnere De Vita: «Noi vincitori abbiamo avuto un incontro, face to face, con il Commissario europeo per i Trasporti, Violeta Bulc, la quale, dopo averci messo a nostro agio, ci ha chiesto cosa volevamo fare con i nostri progetti e quali erano le nostre aspirazioni. Le ho spiegato che il nostro progetto, comunque sia, è qualcosa di reale, una ricerca applicata. Può contribuire a migliorare la sicurezza del trasporto ferroviario. È stata una cosa del tutto inaspettata, dato che non era un incontro previsto. Una bellissima esperienza».

Un successo straordinario quello raggiunto dagli ex allievi del Dipartimento di Ingegneria Industriale, soprattutto se si pensa che, in generale, gli studenti degli Atenei italiani non hanno a disposizione i mezzi e le risorse che invece hanno i loro colleghi europei. Un risultato che, oltre a mettere in evidenza la bravura di De Vita e Leonetti, sottolinea l'eccellenza dell'Università Federico II. Un vanto per la stessa città di Napoli.

Ed è proprio per l'alto spessore - sia accademico che umano - che caratterizza l'ateneo partenopeo, che l'ingegnere De Vita ha manifestato, con determinazione, il desiderio di voler proseguire il suo lavoro di ricerca nel Dipartimento di Ingegneria Industriale. «Sto cercando di rimanere a Napoli, sempre nell'ambito della ricerca nel settore ferroviario. Infatti, nell'attesa di affrontare il concorso di dottorato, sto collaborando col Dipartimento di Ingegneria Industriale. Vorrei rimanere qui, anche perché l'Università di Napoli mi ha dato tanto», sottolinea De Vita che, tuttavia, conclude: «Nel caso in cui ciò non dovesse essere possibile, inizierei a valutare seriamente le proposte che mi sono arrivate da alcune università europee».

Se ciò avvenisse, si tratterebbe dell'ennesimo caso di fuga di cervello all'estero. Uno scenario, quest'ultimo, davvero triste, oltre ad essere economicamente inefficiente per la stessa Università, visto l'investimento in capitale umano che l'ateneo fa nei confronti dei propri studenti. Un epilogo che ci auspichiamo venga scongiurato, affinché sia la Campania, o meglio l'Italia - e non qualsiasi altro Paese europeo - a beneficiare dei talenti e delle eccellenze del nostro territorio.

Rosy Merola