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Un, due, tre. Tutti i soldi in mano a me... La "canzoncina" del parcheggiatore abusivo

Un, due, tre, tutti i soldi in mano a me. Guardando le foto, sembra quasi cantare una canzoncina il parcheggiatore abusivo che al Vomero, nei pressi dell'ospedale Santobono, assieme a una mezza dozzina di "colleghi", se ne vede bene, incassando euro su euro, in un vorticoso valzer di monete e monetine che passano velocemente dalle mani degli automobilisti alle sue tasche.

Non sono gli unici, purtroppo: a Napoli i parcheggiatori sono tantissimi: decine, centinaia, migliaia, chissà. Ognuno di loro incassa, eccome se incassa. Eppure, chissà perché (o meglio, tutti lo sanno il perché), quando i vigili urbani li fermano e gli sequestrano il "maltolto", addosso hanno quasi sempre solo pochi euro.

Sì, vabbè, e che fanno, vanno a rubare? E con questa "scusa" i soldi nelle loro tasche non entrano più, e in tanti si sono dovuti aggiornare, comprando dei capienti marsupi o dei voluminosi portamonete.

Un, due, tre, tutti i soldi in mano a me: in via De Bustis, come dietro all'ospedale dei bambini o davanti ai locali di Antignano o altrove, li conoscono tutti. Gli automobilisti pagano, a malincuore, ma pagano, e lui, l'omino del parcheggio, la canzoncina l'ha ormai imparata a memoria…


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