Segnalazioni

"Nessun italiano che vive all'estero va considerato turista. Fateci rivedere i nostri parenti"

Gentile Governo, Regione ​ Vi scriviamo a nome degli italiani ed in particular modo dei napoletani residenti all’estero.​ ​Stando alle informazioni che puntualmente ricerchiamo sui siti del ministero e nelle vostre conferenze, noi siamo considerati alla stregua di turisti stranieri che si recano in Italia per ragioni ludiche.​ Ebbene, vogliamo sottolineare che NESSUN ITALIANO DEVE ESSERE CONSIDERATO TURISTA NELLA SUA ITALIA. ​ Vogliamo farvi notare che le ragioni che spingono noi a tornare in Italia non si sostanziano solo nel godere dei bei paesaggi, della buona cucina e del bel clima. Noi rientriamo per rivedere le nostre famiglie, madri, padri, fratelli, mogli e mariti. ​ Una schiera di consanguinei da cui ci siamo staccati a malincuore e con cui restiamo legati solo attraverso un labile cavo telefonico e la bianca scia di un volo che è sempre pronto a ripartire prima di quanto desidereremmo. ​ Una schiera di congiunti con i quali abbiamo già accettato, in condizioni normali, di non condividere più la quotidianità dei piccoli gesti d’amore che regolano i rapporti del cuore. ​Non staremo qui a raccontarvi delle nostre vite passate a metà tra il cielo e la terra, passate a dormire in aeroporti, ad affrontare tempeste e scioperi del personale, pur di rivedere quel sorriso che ci scioglie il cuore. ​ Non staremo qui a spiegarvi che tra un’ora di aereo, il tempo utile per raggiungere l’Italia da alcuni Paesi Europei, e nove ore di treno, il tempo utile per raggiungere il sud d’Italia partendo dal nord Italia, non ci sono differenze in termini di sicurezza dei passeggeri. Né ci dilungheremo ad analizzare le differenze più o meno significative tra il numero di contagiati in Italia e l’equivalente nei Paesi che ci ospitano.​ Non staremo qui a chiedervi perché ci avete fatto credere che si poteva essere essere cittadini europei, che le barriere in Europa erano state abbattute da quelle 13 firme apposte sulla convenzione Schengen e poi ora ci viene chiusa la porta di Casa in faccia.​ ​ Vi chiediamo quindi solo di non dimenticarci, siamo tantissimi e non vediamo le nostre famiglie da mesi. Se ogni italiano ha il diritto di ricongiungersi con i propri affetti, ricordatevi che anche noi siamo italiani.​ ​

Cordialmente,​ ITALIANI ALL’ESTERO​


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