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“Le Quattro Giornate di Napoli, per sempre, nell’agenda della nostra memoria”: una mostra-convegno al Liceo “Elio Vittorini” di Napoli

La memoria deve essere sempre accesa: è questo l’obiettivo della mostra “Le Quattro Giornate di Napoli, per sempre, nell’agenda della nostra memoria” che verrà inaugurata IL 7 OTTOBRE  (visibile sino all'11 novembre) presso il Liceo Scientifico “Elio Vittorini” di Napoli, diretto dal Dirigente Scolastico Prof. Giuseppe Tranchini, coadiuvato dalla Prof.ssa Stefania Caserta e dalla Prof.ssa Isabella Alagia. La mostra è allestita nel cuore del Vomero, quartiere da dove partì la prima scintilla dell’eroico moto popolare che condusse alla liberazione della città di Napoli dall’oppressore tedesco. L’iniziativa, curata dall’architetto Gianfranco Pignatelli, si aprirà con un convegno, ospitato nell’Aula Magna del Liceo, al quale parteciperanno Ciro Raia, presidente dell’Anpi, l’associazione nazionale partigiani d’Italia, e Antonio Amoretti, protagonista e testimone di quei giorni straordinari. Nel tormentato momento storico che stiamo vivendo l’iniziativa non si limita solo al racconto degli avvenimenti che, nel settembre del 1943, portarono alla liberazione di Napoli dal nazifascismo ma si propone come esempio e monito affinché gli orrori del passato non vadano dimenticati. Saranno presenti gli allievi, che si uniranno al dibattito con riflessioni e domande su quei tragici momenti e la volontà della popolazione di ritrovare la libertà. La mostra sarà visitabile fino al 28 ottobre. Alla cerimonia sarà presente la Presidente della Municipalità 5 Vomero Arenella, Dott.ssa Clementina Cozzolino, una delegazione dell’Arma dei Carabinieri, nonché una delegazione della Consulta della Legalità della Municipalità Vomero Arenella. Durante le Quattro giornate di Napoli (27-30 settembre 1943) furono le masse popolari che riuscirono a liberarsi dall'occupazione delle forze armate tedesche. In quei giorni Napoli insorgeva, mobilitandosi in diversi quartieri e con intensità e partecipazione sociale e politica diversificate, in un impetuoso slancio mirato ad imporre l'uscita accelerata dei tedeschi da Napoli e quindi ad agevolare l'ingresso delle truppe alleate. L'avvenimento, che valse alla città di Napoli il conferimento della Medaglia d'Oro al Valor Militare, consentì alle forze alleate anglo-americane di trovare al loro arrivo, il 1 ottobre 1943, una città già evacuata dall'occupante nazista, da cui era praticamente riuscita a liberarsi grazie all'eroismo e al coraggio dei suoi abitanti, ormai esasperati ed allo stremo per i lunghi anni di guerra. Il 29 settembre il colonnello Scholl, al comando delle forze armate naziste in città, ottenne di aver libero il passaggio per uscire da Napoli, in cambio del rilascio degli ostaggi tedeschi. Per la prima volta in Europa i nazisti trattavano una resa di fronte a degli insorti. Il bilancio dei tremendi scontri delle Quattro giornate di Napoli non è concorde nelle cifre; secondo alcuni autori, nelle settantasei ore di combattimenti, morirono 170 partigiani e 150 inermi cittadini; secondo la Commissione ministeriale per il riconoscimento partigiano le vittime furono 155 ma dai registri del Cimitero di Poggioreale risulterebbero 562 morti.


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