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Lonely Planet: presentata la prima guida dedicata alla Campania

Il progetto promosso con il contributo della Regione Campania tramite Scabec, Società Campana Beni Culturali, che ha supportato la realizzazione del testo

Luoghi della cultura ancora poco noti al grande pubblico, passeggiate suggestive lungo sentieri affascinanti, tour enogastronomici ed esperienze destinate sia a chi non conosce ancora la regione sia a chi la vive quotidianamente: questo e molto altro nella prima guida dedicata alla Campania realizzata dalla casa editrice Lonely Planet, che pubblica le guide più vendute in Italia e nel mondo.

Il progetto è stato promosso con il contributo della Regione Campania tramite Scabec, Società Campana Beni Culturali, che ha supportato la realizzazione del testo nell’ambito del progetto campania>artecard, il pass regionale che racchiude l’intera offerta del patrimonio culturale campano e che offre la possibilità a turisti e a residenti di accedere a castelli e dimore storiche, chiese e complessi monastici, musei e parchi archeologici, parchi e grotte naturali.

La Napoli di Lonely Planet

A Napoli si viene per il suo fascino cangiante, frutto forse delle tante influenze culturali o del ritmo pulsante che scandisce la vita dei suoi sagaci abitanti, abituati a improvvisare e a badare più alla sostanza che alla forma”: questo è l’incipit con cui inizia il percorso letterario nella nostra città.

La visita organizzata da Lonely Planet va oltre la bellezza già apprezzata del centro storico e conduce nella storia dei principali luoghi della cultura della Nea Polis, dei suoi quartieri più veraci, dell’incontro tra sacro e profano dei vicoli e delle strade, del suo street food e dei murales urbani.

E non c'è solo Napoli-Napoli, ma anche i Campi Flegrei, il Vesuvio, la Penisola Sorrentina, le isole del Golfo: territori toccati a fondo, fino a raggiungere l’anima di un luogo sospeso tra il mito e la leggenda, perché, si legge, “Napoli è un pezzo unico: un viaggio verticale dalle tenebrose catacombe e dai tunnel segreti fino ai quartieri alti dove tutto risplende, un’avventura che dal mare e dalle coste assolate conduce ai chiaroscuri del centro storico, autentico spaccato di vita tra miseria e nobiltà, e all’incontro con musei di portata mondiale”.

La guida, di 432 pagine, è disponibile nelle principali librerie italiane, su lonelyplanetitalia.it e presso gli store online al costo di 24€.

Gli autori che hanno realizzato la guida raccontando le bellezze delle nostre cinque province sono:

Remo Carulli (Sorrento e la Costiera Amalfitana; Salerno e il Cilento; Avellino e l’Irpinia; Benevento e il Sannio beneventano) La sua passione per i viaggi è certificabile dall’età di cinque anni, quando, scommettendo con la sorella su quale fosse la capitale della Mongolia, vinse una caramella gommosa. Come psicoterapeuta, invece, si occupa di un altro genere di viaggi: quello delle persone che vogliono conoscere più a fondo se stesse. Tiene corsi di scrittura, gruppi di conoscenza sulle tecniche meditative, e insegna Psicologia Clinica all’università IUSTO di Torino. Ha pubblicato il romanzo Pensieri di un terzino sinistro (Zona Editrice, 2009) e il saggio La letterarietà del mestiere di psicologo (libreria universitaria, 2020), ed è stato coautore di svariate guide Lonely Planet alle regioni italiane.

Luigi Farrauto (Campi Flegrei; Pompei, Ercolano e il Vesuvio; Sorrento e la Costiera Amalfitana; Capri, Ischia e Procida; Caserta e provincia) Ha un PhD in Design, ma visto lo scarso senso dell’orientamento disegna solo mappe. Ha vissuto a Porto, Amsterdam e Doha, è stato visiting researcher al MIT di Boston e docente a contratto in varie università italiane. Oggi vive a Milano, dove scrive guide Lonely Planet e testi di geografia per le scuole e reportage. Insieme ad Andrea Novali ha aperto il 100km studio, specializzato in segnaletica, mappe e wayfinding. Appassionato di cartografia antica e Medioriente, nel tempo libero studia l’arabo e il cinese.

Adriana Malandrino (Napoli) Nata ad Ancona ma di sangue partenopeo, vivrebbe in un paese caldo circondata da animali, tavolette di cioccolato, carciofini sott’olio e leggendo libri lievi. Il viaggio per lei è sempre una sfida e un ritorno. Dopo molti colori di capelli, ha messo la testa a posto ed è rimasta un innocuo peperino, ama fare l’orto, raccogliere asparagi e fare ordine nel disordine per disordinare di nuovo. Dai sei anni ha sognato di fare l’etologa, la ballerina, la guardia forestale, la regista, ma è finita a organizzare festival e a fare la giornalista scrivendo di cibo (ama mangiare, non cucinare), teatro e viaggi, tentando di restituire l’anima dei luoghi e della gente, anche a chi potrà solo leggerne. Poteva andarle peggio.