Salute

Sole e tumori della pelle, intervista al Prof. Ascierto: “Il più diffuso in assoluto è il basalioma”

“Il danno indotto dai raggi solari è il principale fattore di rischio. Una corretta esposizione, utilizzando una fotoprotezione adeguata, evita le scottature e aiuta a prevenirne l’insorgenza”. L’intervista al direttore di Struttura Complessa Melanoma e Terapie Innovative del Pascale

Prof. Paolo Ascierto

Il melanoma è il tumore della pelle più conosciuto perché tra i più aggressivi, ma non il più diffuso. Più frequente è il basalioma o carcinoma a cellule basali: si tratta di un tumore della pelle che nasce dalla trasformazione delle cellule situate nello strato più profondo dell’epidermide. A differenza del melanoma, detto anche “malattia dei colletti bianchi” perché collegato ad un’esposizione intensiva e saltuaria, il basalioma è legato ad un’esposizione solare costante ed eccessiva. Come ci si può difendere dal rischio di sviluppare questo carcinoma? Ne abbiamo parlato con il Prof. Paolo Ascierto, oncologo napoletano di fama mondiale e tra i massimi esperti in immunoterapia, divenuto, in questi mesi, simbolo della lotta al Covid-19.

L’intervista di NapoliToday al direttore di Struttura Complessa Melanoma e Terapie Innovative dell’Istituto Nazione Tumori IRCCS “Fondazione Pascale” Paolo Ascierto.

- Prof. Ascierto, oltre al melanoma esiste un altro tumore della pelle molto diffuso: il basalioma. Che tipo di tumore è e come si riconosce?

“Il basalioma o carcinoma basocellulare è una neoplasia a partenza dalle cellule basali che sono localizzate nello strato più profondo dell’epidermide a contatto con il derma. Questi tumori della pelle generalmente si presentano clinicamente come papule rosacee, ulcerazioni o erosioni non tendenti alla guarigione, placche rossastre, noduli o cicatrici infiammati non tendenti alla guarigione. Un dermatologo riconosce facilmente questo tipo di lesione e la diagnosi è istologica”.

- Quali aree del corpo colpisce maggiormente e con quali sintomi si manifesta?

“Questo tipo di neoplasia si sviluppa, di solito, in seguito a un danno cronico dovuto all’esposizione solare. Le parti più colpite sono, quindi, quelle fotoesposte quali la regione testa-collo, le spalle e il dorso. Una lesione che tende a ingrandirsi, infiammarsi e ulcerarsi ripetutamente in una di queste zone deve farci sospettare qualcosa”.

- E’ meno aggressivo del melanoma?

“E’ un tumore meno aggressivo rispetto al melanoma, con un andamento prevalentemente indolente. Il trattamento di questo tipo di neoplasia è generalmente chirurgico. Solo 1% di tutti i pazienti con questa diagnosi ha una forma localmente avanzata o metastatica”.

- Quanti italiani colpisce ogni anno?

“E’ in assoluto il tumore della pelle più diffuso. In Italia la stima è di 100 casi su 100000 persone l’anno. E’ un tumore che colpisce prevalentemente le persone anziane e persone che hanno un fototipo 1,2 (carnagione chiara, capelli biondi o rossi, occhi azzurri, verdi)”.

- Quali sono i principali fattori di rischio? L’esposizione solare che ruolo gioca?

“Il danno indotto dai raggi solari e in particolare dai raggi UV rappresenta il primo fattore di rischio per questo tipo di tumore. Un’adeguata protezione solare aiuta a ridurre il rischio di insorgenza”.

- Come viene trattato?

“Il trattamento di elezione è chirurgico con exeresi della lesione sospetta, per una radicalizzazione della lesione. In alcuni casi selezioni per inoperabilità della sede, in caso di lesioni piccole e per scelta del paziente possono essere prese in considerazione terapie topiche, sempre sotto stretto controllo dermatologico. Per le forme più aggressive, localmente avanzate o metastatiche l’approccio multidisciplinare è utile a definire il corretto iter terapeutico assistenziale per il paziente. Ad oggi, sono disponibili farmaci a bersaglio molecolare che vanno ad agire su un circuito molecolare che è alterato nel 90% dei carcinomi basocellulari. I farmaci sono il sonidegib per le forme localmente avanzate e il vismodegib che può essere utilizzato anche nelle forme metastatiche”.

- E’ alto il rischio di recidiva?

“In caso di lesione che non viene escissa radicalmente, il tasso di recidiva è alto. Questo tipo di tumore se non riesce ad essere trattato radicalmente, può avanzare diventando aggressivo e provocare lesioni profonde e devastanti che possono portare a inficiare la qualità di vita del paziente e a essere in alcuni casi fatali. Questo, fortunatamente, avviene nell’1% dei casi ma mai abbassare la guardia”.

- Come si può fare prevenzione?

“Una corretta esposizione ai raggi solari, utilizzando una fotoprotezione adeguata, evitando le scottature aiuta a prevenire l’insorgenza di queste lesioni. Inoltre, una visita dermatologica annuale con controllo dermatoscopico aiuta a intercettare nevi sospetti e lesioni di questo tipo in fase precoce”.


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