Salute

Psoriasi, quali cibi mangiare per migliorare i sintomi?

“Trattandosi di una patologia infiammatoria, è opportuno integrare il consumo di alimenti che contengono omega-3, come salmone, alici e sgombro, e ridurre l’assunzione di caffè, cioccolato e alcolici”. L’intervista alla dott.ssa Marianna Tommasone

Dott.ssa Marianna Tommasone

La psoriasi è una malattia cronica, autoimmune e non trasmissibile, che colpisce la pelle e/o le unghie e le articolazioni. E’ caratterizzata da chiazze anomale localizzate ai gomiti e alle ginocchia, all’area lombosacrale, al cuoio capelluto, alle mani e piedi, che causano prurito, bruciore e dolore. Non si tratta di un semplice problema estetico, ma di una condizione che può portare importanti conseguenze sulla vita sociale e di relazione. A soffrirne è circa il 3% della popolazione italiana, anche se questo dato è il risultato di indagini parziali che possono sottostimare il fenomeno. A causare la psoriasi possono essere diversi fattori: genetici, ambientali e immunologici. Ma può anche essere innescata da traumi della pelle (graffi, abrasioni, scottature), infezioni, stress, fumo, obesità e alcuni farmaci. Ad oggi non esistono ancora percorsi di cura omogenei e il trattamento è basato fondamentalmente sul controllo dei sintomi. La scelta del trattamento avviene sulla base di fattori legati alla gravità e alle caratteristiche dei pazienti. Un ruolo fondamentale viene svolto anche dall’alimentazione: uno regime alimentare sano e mirato può rappresentare uno strumento utile per migliorare i sintomi di questa malattia. Ma quali sono i cibi consigliati in presenza di psoriasi? NapoliToday lo ha chiesto alla dott.ssa, biologa nutrizionista, Marianna Tommasone.

Dott.ssa, cosa è la psoriasi e con quali sintomi si manifesta?

La psoriasi è una patologia infiammatoria della pelle a carattere cronico e recidivante, non contagiosa e non infettiva. Questa forma di dermatosi si caratterizza per un aumento della proliferazione delle cellule epidermiche e si manifesta con ispessimenti cutanei arrossati e desquamati, localizzati principalmente ai gomiti, alle ginocchia, all’area lombosacrale, al cuoio capelluto e alle regioni palmo-plantari (mani e piedi), anche se di fatto può presentarsi in qualsiasi parte del corpo. Le lesioni cutanee possono essere localizzate o generalizzate e causano prurito, bruciore e dolore. Oltre alla pelle, la psoriasi può interessare anche le unghie e le articolazioni. Infatti, circa il 15 % delle persone affette da questa patologia soffre di un’infiammazione alle articolazioni che provoca i sintomi dell’artrite, nota come artrite psoriasica”.

Quali sono i principali fattori di rischio?

"Si tratta di una malattia multifattoriale, ovvero una condizione patologica cui possono contribuire fattori genetici, ambientali e immunologici. Proprio il sistema immunitario come causa della psoriasi è uno dei temi principali della ricerca. Alcuni fattori ambientali, possono scatenare o aggravare la psoriasi, come: infezioni, alcuni farmaci, fumo e stress. Infatti, la psoriasi è anche una malattia psicosomatica. Un recente studio pubblicato sul “Journal of American Academy of Dermatology” ha rilevato una stretta correlazione tra obesità e aumento del rischio di sviluppare la psoriasi e l’artrite psoriasica. Quindi, l’obesità rientra tra i possibili fattori scatenati la patologia, soprattutto nelle persone già predisposte. Questo perché le cellule adipose secernano citochine a carattere proinfiammatorio”.

Come si cura?

“La scelta della terapia dipende dalla gravità della malattia, dalla frequenza, delle recidive e dall’aderenza alle cure da parte del paziente. Sicuramente la terapia farmacologica, la fototerapia e i trattamenti naturali come le cure termali sono indicati nella cura della patologia soprattutto nei casi più gravi, ma è stato osservato che anche un’alimentazione adeguata favorisce un miglioramento dei sintomi della patologia”.

Quali sono gli alimenti consigliati in presenza di questa malattia?

“Essendo la psoriasi una patologia infiammatoria, nell’alimentazione dei soggetti affetti è opportuno integrare il consumo di alimenti che contengono naturalmente sostanze ad attività antinfiammatoria, come gli acidi grassi polinsaturi della serie omega-3. Quindi, non dovrebbero mancare salmone, alici, sgombro, tonno, olio di semi di lino e noci. Sono consigliate anche le verdure a foglia verde, come lattuga, spinaci, bieta, rucola, asparagi, broccoli, cavoli, perchè ricchi di acido folico, una vitamina che sembrerebbe ridurre i sintomi della patologia. Anche i legumi e i funghi sono consigliati, in quanto rappresentano buone fonti di selenio, un micronutriente utile per contrastare gli enzimi responsabili dell’infiammazione. Tra le cause della patologia rientra anche un deficit immunitario, quindi è importante assumere cibi ricchi di vitamina C, come kiwi, agrumi e fragole. In oltre, anche gli ortaggi ricchi di betacarotene, come carote e pomodori, devono essere integrati. In uno studio pubblicato nel 2017, sulla rivista Reviews in Endocrine and Metabolic Disorders, è stato dimostrato che la supplementazione orale di vitamina D è in grado di ridurre in maniera significativa il punteggio PASI (Indice di severità della psoriasi). Oltre alla sua sintesi cutanea dopo L’esposizione al sole, la vitamina D è presente anche in alcuni alimenti, come pesci grassi (salmone, sgombro, tonno), olio di fegato di merluzzo, latti fortificati, tuorlo d’uovo, funghi”.

Quali sono, invece, quelli sconsigliati?

“E’ necessario evitare zuccheri raffinati, cibi fritti e alimenti che contengono acido arachidonico, in particolare salumi e insaccati grassi, ridurre l’assunzione di caffè e cioccolato per il loro ruolo infiammatorio, ed eliminare gli alcolici che, oltre a peggiorare i sintomi della patologia, possono interferire con alcuni farmaci utilizzati nel trattamento”.

Può essere d’aiuto l’utilizzo di preparati fitoterapici o di integratori?

“Possono essere d’aiuto nel trattamento della patologia, ma consiglio prima di migliorare la propria alimentazione”.


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