Salute

Osteoporosi: quali sono i sintomi e come prevenirla

“In presenza di fattori di rischio, soprattutto per le donne over 60, è consigliabile sottoporsi a specifici esami diagnostici e preferire un’alimentazione ricca in calcio e vitamina D”. L’intervista al dott. Fabrizio D’Urso

L’osteoporosi è una patologia diffusa che comporta la riduzione della resistenza ossea, con conseguente aumento del rischio di fratture. A soffrirne in Italia sono quasi 5 milioni di persone, soprattutto donne in menopausa. L’osteoporosi si può evolvere anche senza dare sintomi finché non provoca una frattura o il collasso di una o più vertebre, per questo motivo viene anche definita “malattia silente”. Tra le principali cause che determinano questa patologia ci sono cattive abitudini alimentari, stili di vita errati, carenza di calcio e vitamina D, familiarità. Ma quali sono i modi per prevenirla e le possibili terapie? NapoliToday ha approfondito l’argomento nell’intervista al dott. Fabrizio D’Urso, fisioterapista esperto in Riabilitazione dei Disordini Muscolo-Scheletrici e del Movimento.

Che cos’è l’osteoporosi?

“L’osteoporosi è una malattia progressiva del metabolismo osseo che comporta una riduzione della densità ossea (massa ossea per unità di volume) e un deterioramento del tessuto delle ossa. La riduzione della densità ossea porta ad un indebolimento dello scheletro che diventa “poroso” per la perdita di tessuto, questo determina l’aumento del rischio di fratture per traumi minimi o inavvertiti. Le ossa, nel corso della vita, si rinnovano continuamente: l’organismo deposita nuovo tessuto osseo e rimuove quello vecchio. Durante l’infanzia la quantità di osso nuovo che si forma è maggiore rispetto a quella di osso vecchio che viene distrutto. Intorno ai 30 anni il tessuto osseo ha un picco di densità e forza. In seguito, l’organismo inizia a rimuovere più tessuto vecchio di quanto ne produca di nuovo. L’osteoporosi si può sviluppare come patologia primaria o secondaria ad altri fattori. La prima riguarda il 95% dei casi nelle donne e l’80% dei casi negli uomini. La seconda, invece, è responsabile del meno del 5% nelle donne e del 20% di casi negli uomini”.

Come mai a soffrire di osteoporosi sono più le donne che gli uomini?

“Il metabolismo osseo è il risultato dell'equilibrio tra l'attività degli osteoblasti, che rinnovano il tessuto, e gli osteoclasti, che invece li demoliscono. Nelle donne in post-menopausa si osserva un calo degli estrogeni che altera il meccanismo alla base del rinnovamento osseo, questo espone l'osso ad una maggiore attività da parte degli osteoclasti. Per questo motivo le donne che hanno una menopausa precoce sono soggette maggiormente al rischio di sviluppare osteoporosi”.

Quali sono i sintomi e le sedi più colpite?

“I pazienti con osteoporosi sono asintomatici a meno che non si verifichi una frattura da fragilità in seguito a traumi minimi o inavvertiti. I siti generalmente più a rischio di andare incontro a fratture da fragilità sono: radio distale, fratture vertebrali (maggiore frequenza), collo del femore, grande trocantere, omero prossimale, pelvi (bacino). Le fratture che non riguardano le vertebre sono tipicamente sintomatiche, mentre circa due terzi delle fratture vertebrali da compressione sono asintomatiche (anche se spesso sono pazienti che riferiscono mal di schiena cronico dovuto a problematiche artrosiche). Le fratture vertebrali da compressione sintomatiche iniziano, in genere, con un dolore acuto e improvviso che non dà irradiazione e peggiora con il carico. In genere tende a recedere in una settimana, anche se il dolore residuo può durare per mesi o cronicizzare. Le fratture multiple delle vertebre dorsali possono causare cifosi dorsale con accentuazione della lordosi cervicale. La sollecitazione delle strutture muscololegamentose della colonna vertebrale può causare dolore cronico, specie nella zona lombare. I pazienti, inoltre, possono sviluppare dispnea a causa del ridotto volume intratoracico e/o disagio addominale dovuto alla compressione della cavità addominale per un aumento della cifosi dorsale”.

Quali sono i principali fattori di rischio?

“I fattori di rischio per lo sviluppi di osteoporosi sono tanti e riguardano fattori anche molto diversi tra loro. Tra i principali troviamo: immobilità o prolungati periodi di sedentarietà, basso indice di massa corporea, etnia (Bianchi e Asiatici sono più a rischio), insufficiente apporto dietetico di calcio, fosforo, magnesio e vitamina D, consumo di alcol e tabagismo -familiarità”.

Come si può prevenire questa patologia?

“La prevenzione dell’osteoporosi ha due obiettivi fondamentali: preservare la massa ossea e prevenire le fratture. Le misure preventive sono indicate soprattutto per le donne in postmenopausa, anziani, pazienti con osteopenia, pazienti che assumono glucocorticoidi sistemici a lungo termine, pazienti con osteoporosi e pazienti con cause secondarie di osteoporosi. Tra le principali misure di prevenzione ci sono: la corretta alimentazione che preveda un’appropriata assunzione di calcio e vitamina D, attività fisica (idonea al soggetto) che preveda l’utilizzo di pesi e di carichi, prevenzione delle cadute (trattare eventuali problemi che possono aumentare il rischio di cadute), non fumare e limitare il consumo di alcol, seguire le terapie farmacologiche prescritte e sottoporsi agli esami diagnostici consigliati”.

Ci sono farmaci utili a rallentare la demineralizzazione ossea nel soggetto con osteoporosi?

“I farmaci attualmente in commercio per il trattamento dell’osteoporosi sono vari ed hanno una buona efficacia, ma il trattamento deve essere obbligatoriamente affiancato dalla correzione dei fattori di rischio come l’integrazione di calcio e vitamina D”.

Come agisce la fisioterapia in soggetti affetti da questa patologia?

La fisioterapia è fondamentale sia nella fase preventiva per i soggetti a rischio sia nel trattamento di soggetti con osteoporosi conclamata. Sappiamo che il tessuto osseo, e quindi lo scheletro, è indotto a crescere e ad irrobustirsi quando sottoposto ad alcuni sforzi e ad alcuni carichi rinforzandosi, viceversa quando questi stimoli meccanici vengono a mancare, come ad esempio in caso di immobilizzazione prolungata, esso si indebolisce. Dunque possiamo comprendere come la fisioterapia nei soggetti in prevenzione e nei soggetti con osteoporosi sia fondamentale per poter preservare la massa e la qualità ossea, e per prevenire le cadute accidentali. Nello specifico il fisioterapista può stilare un programma mirato, e personalizzato per il paziente, che comprenda degli esercizi fisici idonei alla condizione ossea del paziente facendo in modo da indurre l’osso ad irrobustirsi e quindi prevenire il rischio di fratture da fragilità. Per quanto riguarda gli esercizi, generalmente, si prevedono l’utilizzo di pesi (non eccessivi), esercizi di rinforzo muscolare e di equilibrio, miglioramento o correzione degli schemi motori”.


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