Salute

La scarsa igiene orale aumenta il rischio di diabete e di malattie cardiovascolari

“Bastano sei denti colonizzati da placca per rischiare gravi problemi di salute” avverte la dott.ssa Marilena Troise, odontoiatra e membro della SIdP

Dott.ssa Marilena Troise

La salute del cavo orale è fondamentale per il benessere non solo dei denti e delle gengive ma dell’intero organismo. La nostra bocca contiene una grande quantità di batteri che formano una patina invisibile sui denti (la placca). Quando quest’ultima si accumula perché non rimossa adeguatamente, si trasforma in tartaro che, a sua volta, può irritare le gengive e generare un’infiammazione. Stili di vita scorretti, associati a una cattiva alimentazione e a una scarsa igiene orale, possono causare numerosi disturbi, più o meno gravi, che colpiscono il cavo orale, come carie, alitosi, gengiviti, parodontiti. Diversi studi, inoltre, hanno dimostrato una forte associazione tra le malattie parodontali e alcune malattie sistemiche come artrite, diabete, malattie cardiovascolari e respiratorie. Essendo, quindi, consapevoli dei gravi danni che una scarsa cura può comportare, risulta fondamentale prevenire attraverso una costante e attenta igiene personale combinata a sedute periodiche di igiene professionale. Ma come assicurarsi una perfetta pulizia di denti e gengive? Lo abbiamo chiesto alla dott.ssa Marilena Troise, specializzata in odontoiatra, impegnata dal 2010 nella prevenzione delle patologie orali, della carie e delle malocclusioni nelle scuole materne ed elementari sul territorio, nonché membro della SIdP (Società italiana di Parodontologia ed Implantologia), che ci ha svelato tutti i segreti per mantenere in salute la bocca.

Dott.ssa, quali sono le conseguenze di una cattiva igiene orale?

“La cattiva igiene orale predispone all’accumulo della placca batterica o biofilm dentale che è il principale fattore eziologico di carie, infezioni parodontali (infiammazioni gengivali) e perimplantari. Le infezioni parodontali o “parodontiti”, possono, a loro volta, aumentare il rischio di patologie sistemiche, quali malattie cardiovascolari e respiratorie, artrite o diabete. Bastano sei denti colonizzati dalla placca per aumentare il rischio di parodontite. Questa infiammazione gengivale che riguarda 20 milioni di italiani dopo i 35 anni, a sua volta, può triplicare il rischio di diabete: incrementa, infatti, la produzione di citochine infiammatorie contribuendo all’insulino-resistenza, oltre a far salire l’emoglobina glicata, indice di un peggior controllo glicemico. In chi è già diabetico o ha patologie cardiovascolari, un’infiammazione gengivale comporta un peggior controllo della glicemia e un maggior rischio di sviluppare complicanze. E’ importante, quindi, gestire le gengiviti con un’adeguata terapia parodontale”.

Ci puó svelare i segreti per una corretta igiene orale?

“Migliorare la salute delle gengive innesca un circolo virtuoso che contribuisce al benessere dell’intero organismo. L’obiettivo della prevenzione è eliminare la placca, che, ripeto, è un biofilm in cui la comunità di germi prolifera grazie a una matrice di polimeri che li nutre e li protegge. La bocca è un habitat che favorisce l’accumulo di batteri, non solo per le condizioni ideali di temperatura e umidità, ma anche perché i denti non si desquamano come la pelle o le altre mucose: basta poco per ritrovarsi con milioni di germi su un singolo dente. Lo stile di vita può, poi, selezionare popolazioni di microrganismi più o meno aggressivi. Anche età o malattie possono modificare il biofilm che, se abbondante, favorisce la comparsa di batteri più dannosi. Il risultato, in termini di danno gengivale e infiammazione generale, è variabile e dipende dall’interazione con le difese immunitarie. Tuttavia, non esiste una placca “sicura”, per essere certi di non sviluppare una parodontite e le sue possibili conseguenze è bene mantenere i denti puliti”.

Quante volte al giorno vanno lavati i denti e quali strumenti usare?

“Oltre a spazzolare i denti dopo ogni pasto per almeno tre minuti su tutte le loro superfici, è fondamentale rimuovere la placca anche lì dove non riusciamo con lo spazzolino, avvalendoci di filo interdentale, scovolino e collutorio antiplacca che deve essere prescritto dal medico odontoiatra e utilizzato solo nel tempo e nella modalità da lui suggerite”.

Quanto è importante seguire una corretta alimentazione? Quali sono i cibi amici e nemici dei denti?

“Una alimentazione sana ed equilibrata consente di avere denti sani e belli. Scegliamo cibi ricchi di calcio e sali minerali che rinforzano il tessuto dentario, e frutta e verdura che grazie alle fibre consentono una maggiore produzione di saliva che ha un alto potere detergente. No a cibi molli e zuccherini. Cerchiamo di terminare i pasti con qualche spicchio di mela che aiuta a tenere pulite le superfici masticatorie”.

Ogni quanto va fatta l’igiene dentale professionale?

“La periodicità delle sedute di igiene orale professionale varia a seconda delle problematiche e deve essere stabilita dall’odontoiatra il quale, dopo aver effettuato la visita e il sondaggio parodontale, ne stabilisce la frequenza. Nei pazienti con una buona igiene orale domiciliare, l’ablazione del tartaro è consigliata, di solito, ogni 6 mesi. Nel mio studio ogni paziente è inserito in un programma di prevenzione e di controllo nel quale i richiami per l’igiene sono personalizzati”.

A che età bisogna iniziare la prevenzione?

“Non è mai troppo presto per iniziare a guidare i bambini verso buone abitudini d’igiene orale. Il consiglio è quello di sviluppare l’abitudine a lavarsi i denti regolarmente fin dall’eruzione del primo dentino da latte: è importante per i bambini quanto per i genitori, deve essere un momento giocoso e condiviso. I miei piccoli pazienti di due anni ritornano periodicamente e con piacere perché la visita odontoiatrica diventa un gioco per loro e non stressa i genitori”.


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