Salute

Le "diete low carb" sono sane o nocive per la salute? Risponde la nutrizionista

“Le diete 'low carb' prevedono un dimagrimento repentino ma non una riduzione della massa grassa a favore di quella magra. Per questo motivo i risultati ottenuti in pochi giorni scompaiano non appena si interrompe la dieta”. L'intervista alla dott.ssa Ester Brucci

Dott.ssa Ester Brucci

Le diete “low carb” promettono un dimagrimento veloce riducendo al minimo le quantità di carboidrati da assumere nell’arco della giornata. Queste diete iniziano a riscontrare popolarità in America nei primi anni ’90 e, un pò per la novità, un pò per l'abile campagna pubblicitaria, si diffondono rapidamente in tutto il mondo sbarcando ben presto in Italia. Sin da subito, però, diventano oggetto di un acceso dibattito tra chi le propone e chi le mette sono accusa definendole nocive per l’organismo. Eliminando o riducendo al minimo i carboidrati dalla dieta, infatti, si perde peso in poco tempo, ma con serie conseguenze per la salute, come l’affaticamento del fegato e dei reni, carenze di vitamine e calcio, stanchezza, nervosismo, ecc. Inoltre, il dimagrimento repentino rallenta il metabolismo per cui i chili persi si recuperano in pochissimo tempo una volta interrotta la dieta, andando incontro alla cosiddetta “sindrome yo-yo”.

Un recente studio pubblicato su Lancet Public Health del Brigham and Women Hospital di Boston ha affermato che “per vivere più a lungo non bisogna rinunciare ai carboidrati, ma farne un uso moderato”. La ricerca ha verificato che sia una dieta con un basso apporto di carboidrati, inferiore al 40% dell'energia totale, sia con un apporto troppo alto, oltre il 70%, erano legate a un aumento della mortalità, mentre il rischio più basso era associato ad un consumo moderato, tra il 50% e il 55% dell'energia. Dai dati è emerso che a partire dai 50 anni l'aspettativa media di vita è di altri 33 anni per chi ha un apporto moderato di carboidrati, quattro anni in più di chi ha un apporto basso e uno in più di chi lo ha alto. Secondo i ricercatori "le diete a basso contenuto di carboidrati e ad alto contenuto di proteine o grassi sono associate a una minore aspettativa di vita" Ma allora si può seguire una dieta "low carb" o è meglio evitarla? NapoliToday lo ha chiesto alla dott.ssa, biologa nutrizionista, Ester Brucci.

Dott.ssa, cosa prevedono le diete low carb?

“Le diete low carb prevedono, al giorno, una bassa quota di carboidrati, sia semplici che complessi. Ne esistono due tipi che si differenziano in base alla ripartizione di lipidi e proteine. Un prevede una dieta con una ripartizione giornaliera di 50%-60% di lipidi, 20-30% di proteine e < 30% di carboidrati; l’altra con una ripartizione giornaliera di 50-60% lipidi, 40% di proteine e <10% di carboidrati”.

Le diete low carb fanno realmente dimagrire?

Sì, fanno dimagrire, ma non in modo sano ed equilibrato. Il dimagrimento viene generato dal meccanismo di chetosi. L’organismo, venendo a mancare la giusta quantità di carboidrati, tende a bruciare i grassi, formando delle molecole chiamate chetoni necessarie per fornire energia all'organismo. In più, determinano una riduzione della produzione di insulina, che, se prodotta in eccesso, provoca un accumulo di grasso”.

Perché l’effetto dimagrimento “lampo” che promettono queste diete rientra nel breve periodo?

“Perché i chili che si perdono sono spesso liquidi. Le diete low carb, non prevedendo un dimagrimento graduale, non consentono la riduzione della massa grassa a favore di quella magra. Il rischio è che i risultati positivi ottenuti in pochi giorni scompaiano non appena si ricomincia a consumare la solita quantità di pane e pasta”.

Perché queste diete sono considerate dannose per salute?

“Perché possono causare diversi effetti collaterali come l’affaticamento del fegato e dei reni, una carenza di vitamine, minerali, fibre e calcio. Inoltre, un’altra conseguenza di questo tipo di diete è l’alitosi, che viene determinata dall’elevata produzione di chetoni. Io non consiglio mai diete low carb, soprattutto se prolungate nel tempo”.

Può spiegarci meglio cosa è la “Chetosi”? Perché può essere pericolosa per la salute di fegato e reni?

“Lo smaltimento dei chetoni può affaticare fegato e reni, causando sintomi come astenia, mal di testa e stitichezza. L’organismo, in mancanza di carboidrati, preleva le scorte di glicogeno contenute nel fegato e nei muscoli. Una volta esaurite, il fegato genera il glucosio da processi metabolici che trasformano gli aminoacidi dei muscoli e il glicerolo delle riserve di grasso. I corpi chetonici non smaltiti correttamente possono causare debolezza e un abbassamento del ph del sangue”.

Recentemente, uno studio pubblicato su Lancet Public Health del Brigham and Women Hospital di Boston ha affermato che per vivere più a lungo è fondamentale un consumo moderato dei carboidrati. Qual è la giusta quantità di carboidrati da assumere nell’arco di una giornata?

La giusta quantità di carboidrati da assumere durante la giornata è tra il 50% e il 55%. Ovviamente, questo valore è adeguato in una terapia nutrizionale in condizioni fisiologiche”.

Che differenza c'è tra i carboidrati semplici e complessi? Tra i due tipi quali sono quelli più salutari per la nostra salute?

“I carboidrati semplici comprendono i monosaccaridi quali glucosio, fruttosio e galattosio, e i disaccaridi formati da due monosaccaridi) come il saccarosio, il lattosio e il maltosio. Data la loro semplice composizione chimica vengono assorbiti in tempi brevi. I carboidrati complessi sono, invece, dei macronutrienti polimerici (cioè formati da più unità di monosaccaridi). Comprendono il gruppo degli amidi, la fibra alimentare e il glicogeno (un analogo dell’amido). Data la loro struttura molecolare, l’assunzione di questa tipologia di carboidrati richiede processi metabolici e digestivi più lunghi e complessi, al fine di poterli degradare ed assorbire, evitando l’insorgenza di picchi glicemici e aumentando il senso di sazietà. Bisogna quindi ridurre, nell’arco della giornata, il consumo di carboidrati semplici, favorendo il consumo di quelli complessi. In questo modo si creano notevoli benefici per la salute e la forma fisica”.

Per i soggetti affetti da diabete, le diete low carb possono essere consigliate?

“Una dieta a basso contenuto di carboidrati viene spesso utilizzata per i pazienti diabetici per perdere peso, ma la quantità non dev’essere eccessivamente ridotta. Si devono prediligere per lo più carboidrati complessi così da evitare picchi glicemici”.


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