Salute

Dieta alcalina: come perdere peso e migliorare la salute in 7 giorni

“E’ un particolare regime alimentare che, impedendo l’acidificazione del sangue, riduce il rischio di sviluppare numerose malattie. Inoltre, prevedendo un maggiore consumo di verdura e frutta, aiuta a dimagrire”. L’intervista alla dott.ssa Daniela Vitiello

Dott.ssa Daniela Vitiello

La dieta alcalina sfrutta il potere di alcuni cibi di origine vegetale, con spiccate proprietà antinfiammatorie, per favorire il dimagrimento e migliorare la salute. Questo regime alimentare si basa sull’idea secondo la quale i cosiddetti cibi acidi rompono l’equilibrio acido-base dell'organismo, promuovendo la perdita di minerali fondamentali, che favorisce, a sua volta, la comparsa di un'acidosi cronica. Questa condizione renderebbe l’organismo più predisposto ad alcuni tipi di malattie e a una sensazione di malessere generale. L’obiettivo della dieta alcalina è, quindi, quello di ridurre gli eccessi di acidità nel corpo con un maggiore consumo quotidiano di alimenti alcalini (il 70-80%) a dispetto di quelli acidi (il 20-30%). Ma quali sono i cibi acidi e quelli alcani? E come viene strutturata questa dieta? Ce ne parla la dott.ssa, biologa nutrizionista, Daniela Vitiello.

- Dott.ssa, come è strutturata la dieta alcalina?

“La dieta alcalina è un particolare regime alimentare atto a impedire l’acidificazione del sangue, riducendo così il rischio di sviluppare numerose malattie. Il nostro organismo è considerato una macchina perfetta, ma per mantenersi tale deve mantenere una certa omeostasi. Alla base di tale equilibrio c’è il pH: misurato su una scala che va da 1 a 14 (si parla di pH acido per valori inferiori a 7 e di pH basico per valori superiori). Per distinguere cibi acidi e cibi alcalini si dovrebbe misurarne il pH dopo la digestione. Dal momento che il pH del nostro sangue è leggermente alcalino, per il buon funzionamento del nostro corpo è opportuno assumere in prevalenza alimenti alcalini. La dieta alcalina si basa sul consumo di frutta e verdura, cereali e semi oleosi. Tra le verdure ad alto potere alcalinizzante ci sono le barbabietole, le rape, le carote, il sedano, i ravanelli, i broccoli, gli spinaci e le bietole. Per quanto riguarda la frutta, invece, si trovano le mele, pere, banane, arancia, fragola, avocado, melone, ananas, pompelmo, ciliegie, uva e i fichi secchi. Ottimi anche i condimenti come lo zenzero, il peperoncino, il rosmarino, limone, i semi di finocchio. Per quanto riguarda i cereali, invece, sono pochi quelli che hanno un potere alcalinizzante: la quinoa, il miglio e l’amaranto”.

- Come si determina l’acidità e la basicità degli alimenti?

“La determinazione dell’acidità o della basicità di un alimento viene determinata attraverso l’analisi delle ceneri residue dopo la sua digestione. E’ importante sottolineare che esistono alimenti che consideriamo acidi che in realtà all’interno del corpo dopo una serie di reazioni chimiche si trasformano in alcalini. Questo processo avviene normalmente nelle persone sane. Per scoprire se hai a che fare con un alimento acido o con uno alcalino puoi usare un indice molto diffuso: il cosiddetto PRAL (Potential Renal Acid Load). In generale gli alimenti si suddividono in due categorie:

  • gli alimenti con PRAL+ hanno un effetto acidificante (ad i derivati del latte, la carne, il tuorlo d’uovo, il pesce)
  • gli alimenti con PRAL- sono alcalinizzanti (ad frutti e verdure)”.

- Quali sono i benefici di questa dieta?

“I benefici della dieta alcalina sono:

  • Perdita di peso: poichè si consumano di più frutta e verdura rispetto ai grassi animali e meno carboidrati complessi;
  • Miglioramento della salute: chi segue questa dieta sembra utile nella prevenzione e nel trattamento di infiammazioni, artrite e tumori.
  • Aumento dell’energia: poiché è una dieta ricca in vitamine e sali minerali utili al nostro organismo
  • Riduzione dello stress ossidativo e miglioramento dell’invecchiamento cellulare”.

- A quali soggetti può essere consigliata o sconsigliata?

Meglio consigliarla a soggetti sani e per brevi periodi di tempo, poichè è una dieta non approvata dalla Comunità Scientifica. E’ sconsigliata in soggetti con patologie renali (essendo una dieta ricca in potassio, in questi pazienti si ha difficoltà ad espellerlo e la funzionalità sarebbe ulteriormente compromessa), ipertesi (alterato rapporto sodio potassio). Inoltre, non è l’ideale per soggetti che necessitano di un regime alimentare su misura, come donne in stato interessante o in fase di allattamento, donne in menopausa, persone anziane avanti con l’età, bambini e ragazzi in fase di crescita, sportivi e soggetti affetti da patologie croniche, allergie/intolleranze specifiche e disturbi alimentari come anoressia e bulimia”.

- Può avere effetti collaterali?

“Si. Come ad esempio:

  • diarrea (troppa fibra)
  • intestino irritabile
  • gastrite
  • reflusso gastroesofageo
  • crampi addominali
  • carenze nutrizionali (ad es. ferro)
  • cali di pressione
  • sbalzi d’umore .

Ovviamente ogni organismo è diverso, per cui questa lista NON è esaustiva. In alcuni soggetti, infatti, l’alimentazione proposta dal regime alcalino potrebbe innescare problemi diversi e più o meno seri”.

- Può farci un esempio di menù settimanale?

“Colazione: acqua e limone, frutta fresca di stagione;

Pranzo: mix di cereali con verdure e/o legumi + un secondo di pesce o carne;

Cena: carne magra o pesce + verdure;

Spuntini: frutta fresca o secca o tè verde”.


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