Salute

Cistite, come curarla con l’alimentazione: i consigli della nutrizionista

“Bisogna evitare il consumo di zuccheri raffinati perché favoriscono la proliferazione batterica. Aumentate l'introito di acqua e il consumo di mirtillo, tisane, frutta e verdura fresca, cereali integrali e di tutti i cibi ricchi di Omega3”. L’intervista alla dott.ssa Marianna Tommasone

Dott.ssa Marianna Tommasone

La cistite è un’infezione di origine batterica che colpisce le basse vie urinarie. Può essere asintomatica o caratterizzata da dolore e/o bruciore mentre si urina e da minzioni frequenti, spesso accompagnate da una sensazione di vescica non completamente vuota. In alcuni casi l’urina può apparire torbida e maleodorante, più raramente questo disturbo può essere accompagnato da febbre e sangue nelle urine. Si tratta di un’infezione piuttosto comune a tutte le età e in entrambi i sessi, ma ad essere colpite sono soprattutto le donne giovani sessualmente attive: le ragioni sono di tipo anatomico, poiché l’uretra più corta nella donna facilita la diffusione batterica all’interno della vescica. Nel caso in cui si sospetti una cistite, il medico prescrive un’urinocoltura per valutare la presenza di batteri e un’antibiogramma per individuare l’antibiotico più indicato per il tipo di batterio presente. Nella gran parte dei casi si tratta di un'infezione acuta di tipo sporadico, nel 25% dei casi, invece, è recidiva. Le recidive sono spesso causate da reinfezioni dovute a una predisposizione individuale e non evolvono cronicamente. I fattori che predispongono alla comparsa di questa infezione posso essere diversi. Nelle donne l’uso di estroprogestinici, l’impiego del diaframma e di spermicidi, il numero di parti, la menopausa, i rapporti sessuali e la stitichezza. Negli uomini, stenosi uretrali, ipertrofia o calcoli della prostata. Ad aumentare il rischio di cistiti in entrambi i sessi, sono, invece, condizioni e patologie come il diabete mellito, l’immunodepressione, la calcolosi urinaria e alcune malattie neurologiche. Attraverso un’attenta igiene intima e una sana alimentazione è possibile prevenire o favorire la guarigione di chi soffre di cistite. Alcuni cibi e bevande, infatti, possano irritare la vescica, altri, invece, sono in grado di spegnere l’infiammazione grazie alla loro azione antinfiammatoria e diuretica. Ma quali sono questi alimenti? NapoliToday lo ha chiesto nell’intervista alla dott.ssa, biologa nutrizionista, Marianna Tommasone.

Dott.ssa, cos’è la cistite e quali sono i sintomi?

"La cistite è una fastidiosa infiammazione delle basse vie urinarie, può essere acuta o cronica. Determina un intenso bruciore e/o dolore della zona interessata durante la minzione (stranguria), frequente stimolo di urinare (pollachiuria), espulsione di urine scure, schiumose, dall’odore forte e sgradevole, dolore a livello pelvico, stanchezza e spossatezza generalizzata e, nei casi più gravi, si può riscontrare sangue nelle urine (ematuria). Se la cistite colpisce i bambini, può determinare un aumento della temperatura > 38°, ridotto appetito e vomito”.

Quali possono essere le cause?

“Nella maggior parte dei casi la cistite è scatenata da infezioni batteriche, in particolare E. Coli, Proteus Vulgaris, Klebsiella, che passano dall’intestino alla vescica attraverso l’uretra, a causa di un’alterazione della permeabilità intestinale. Non è chiaro perché ciò accada, ma esistono fattori di rischio e condizioni predisponenti come: sistema immunitario fragile, calo degli estrogeni che si verifica nei casi di amenorrea, nella fase premestruale o menopausale, gravidanza, uso di diaframma anticoncezionale, uso di catetere urinario, rapporti sessuali frequenti e non protetti, diabete mellito caratterizzato dalla presenza di glucosio nelle urine che favorisce l’aumento della carica batterica, frequentazione di locali pubblici (terme, piscine, spogliatoi) senza accorgimenti circa banali norme igienico-sanitarie, stress. In una minoranza di casi, la cistite è una reazione conseguente d alcuni farmaci e radioterapia”.

Ci sono soggetti o età più a rischio?

“E’ una condizione molto frequente e colpisce prevalentemente il sesso femminile. Si stima che circa il 25-35% delle donne di età compresa tra i 20 e i 40 anni abbia manifestato almeno un episodio di cistite nel corso della sua vita. Negli uomini adulti la sua incidenza generalmente non supera l’1-2% e tende ad aumentare dopo i 50 anni, in conseguenza di condizioni quali l’ostruzione cervico-uretrale dovute all’ipertrofia prostatica benigna”.

Come si cura? Come può agire l’alimentazione?

“Nei casi meno gravi si risolve da sola nel giro di pochi giorni. Le cistiti che, invece, necessitano di un trattamento mirato sono quelle croniche o recidivanti. In ogni caso, si raccomanda una terapia idropinica, che consiste nell’introduzione di almeno 2,0 L di acqua naturale al giorno per favorire la diluizione della carica batterica, e di non trattenere lo stimolo frequente della minzione. In caso di necessità, è anche possibile la somministrazione di antidolorifici, antinfiammatori e antibiotici. Seguire un’alimentazione mirata consente di combattere questa fastidiosa infezione delle vie urinarie sin dal primo episodio, ma anche di prevenire possibili recidive soprattutto nei soggetti maggiormente predisposti”.

Quali sono i cibi consigliati a chi soffre di cistite?

"In caso di cistite è necessario, come già ho detto prima, aumentare l’introito di acqua, consumando anche tisane, tè verde, frutta e verdura fresca di stagione, preferibilmente diuretica come la lattuga, i cetrioli, i finocchi, gli asparagi, i carciofi, l’ananas, il melone, l’anguria, i mandarini, le fragole. Un alimento particolarmente utile in presenza di questo disturbo è il mirtillo, il cui succo mostra attività diuretiche e depurative delle vie urinarie, impedendo l’adesione dei batteri alle pareti della vescica. Inoltre, è importante favorire una condizione di eubiosi e di buon funzionamento intestinale mediante l’assunzione di probiotici, presenti nello yogurt, nel kefir, nei crauti, e di prebiotici, in particolare i frutto-oligosaccaridi come l’inulina, presente in cereali integrali (frumento, segale, orzo), cipolla, aglio, asparagi, porro, cicoria, carciofi, banane. Bisogna integrare nella propria alimentazione alimenti antinfiammatori come gli omega-3 di cui sono particolarmente ricchi i semi di lino e l’olio di semi di lino, il salmone, lo sgombro e le noci. Infine, è consigliato il consumo di alimenti contenenti D-mannosio, uno zucchero che impedisce l’adesione alla mucosa vescicale di E. Coli, presente in mele, pesche, broccoli, fagiolini”.

Quali sono, invece, i cibi sconsigliati?

“Bisogna sicuramente ridurre/evitare il consumo di zuccheri raffinati, che favoriscono la proliferazione batterica, bevande zuccherate, succhi di frutta, caffè, alcol, insaccati e formaggi stagionati, peperoncino e pepe, agrumi, pomodori. Circa il 90 % dei soggetti che soffrono di cistite batterica riferiscono un’esacerbazione dei sintomi in seguito al consumo di tali alimenti”.

Ci può stilare un piccolo vademecum per chi soffre di cistite?

  • "Bere almeno 2,0 L di acqua al giorno
  • Evitare di trattenere l’urina
  • Evitare il consumo di cibi e bevande che possono irritare l’intestino
  • Curare eventuale stipsi
  • Utilizzare fermenti lattici
  • Indossare biancheria intima in fibre naturali (cotone)
  • Praticare una regolare igiene intima
  • Applicare una borsa d’acqua calda nella zona interessata per alleviare il dolore
  • Favorire il rilassamento della muscolatura pelvica (respirazione diaframmatica)
  • Praticare yoga".

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