Salute

Bruxismo, quali sono i sintomi e come si cura

“Il digrignamento dei denti viene associato spesso allo stato di ansia e stress del paziente. Non esiste una vera e propria cura, sono disponibili, però, strategie per alleviare i sintomi”. L’intervista alla dott.ssa Irma Bencivenga

Dott.ssa Irma Bencivenga

Forte stress, ansia, nervosimo. Sono queste le principali cause del bruxismo. Una condizione patologica, caratterizzata da iperattività dei muscoli masticatori, che comporta il digrignamento dei denti. Questi ultimi dovrebbero entrare in contatto tra loro solo nel corso della masticazione e deglutizione; in presenza di bruxismo si toccano in modo anomalo attraverso il digrignamento (sfregamento forte) o il serramento. Il disturbo può verificarsi di giorno (bruxismo diurno) ma anche di notte (bruxismo notturno). Ad esserne colpiti in Italia sono circa 15/18 milioni di persone, compresi i bambini, nei quali la patologia può comparire sin dall’eruzione dei primi denti. Ma quali sono i segnali spia del bruxismo e come si cura? Lo abbiamo chiesto alla dott.ssa Irma Bencivenga, fisioterapista, osteopata e posturologa, esperta in riabilitazione delle disfunzioni oro-maxillo-facciali.

Dott.ssa, cos’e il bruxismo?

"Il bruxismo è una condizione in cui si digrignano i denti quando non è in corso la masticazione o la deglutizione. E' uno dei disturbi del sonno più comuni. È un'attività neuromuscolare inconscia. I denti si digrignano o si sfregano mentre la mandibola si muove con forza da un lato all'altro o avanti e indietro. Spesso la persona non è consapevole di essere bruxista. Sebbene le cause siano sconosciute, uno studio lo collega a fattori come ansia, stress, consumo di alcol, fumo di sigaretta, caffeina, apnea notturna, russamento e affaticamento”.

Quali sono i sintomi?

“Possono verificarsi dolore muscolare e miofasciale, disfunzione temporo-mandibolare e mal di testa, muscoli della mandibola stanchi o stretti, o mandibola bloccata che non si apre o che non si chiude completamente. Denti appiattiti, fratturati, scheggiati o allentati, smalto dei denti usurati. Aumento del dolore o della sensibilità dei denti. I casi gravi possono portare all'artrite delle articolazioni temporo-mandibolari. Il bruxismo può portare anche a click o creptii delle articolazioni temporo-mandibolari, mal di testa sordo, mal d'orecchio (perché le strutture dell'articolazione temporo-mandibolare sono vicine al canale uditivo). In alcuni casi il paziente può avvertire dolore in una posizione diversa dalla sua fonte, algie ai muscoli nucali, sottoccipitali e cervicali che si manifestano soprattutto la mattina o ancora durante il sonno o appena svegli. Un bruxismo eccessivo può danneggiare le superfici occlusali dei denti e può contribuire alla sindrome dell'articolazione temporo-mandibolare (ATM)”.

Bruxismo della veglia e bruxismo del sonno. Quali sono le differenze?

“Per quanto riguarda la prima (l’attività diurna), può essere osservata in soggetti particolarmente concentrati sul lavoro o che stanno eseguendo uno grosso sforzo fisico. Il muscolo massetere (uno dei quattro muscoli masticatori fusiformi) si contrae periodicamente diventato non più necessario per l’esecuzione del lavoro in questione. Tale attività è comunemente associata a molte mansioni giornaliere come ad esempio guidare l’automobile, leggere, scrivere, sollevare un oggetto pesante, ecc. Passiamo all’attività notturna. Dati dimostrano che le attività parafunzionali sono molto comuni durante il sonno. Il bruxismo notturno viene indagato monitorando l’attività elettroencefalografica delle onde cerebrali di un individuo durante il sonno (polisonografia). Gli episodi di bruxismo sembrano verificarsi durante il passaggio dal sonno profondo a quello leggero, ma anche stimoli acustici, tattili o luminosi possono innescare il bruxismo. Il denominatore comune sembrano essere gli stati ansiosi o depressivi, o semplicemente un periodo stressante. Nonostante alcuni soggetti presentino un’attività muscolare esclusivamente diurna, è più facile trovare soggetti con attività notturna. Questo tipo di attività (parafunzione) rappresenta, inoltre, un fattore eziologico per alcuni tipi di disturbi temporo-mandibolari (DTM). Va tenuto presente che queste attività, diurne e notturne, avvengono a livello inconscio, quindi il paziente non si accorge di nulla; solo quando diventa consapevole può essere in grado di identificarle e diminuirne la frequenza. Questa è la migliore strategia terapeutica che si possa mettere in atto”.

Quali sono le cause?

“Benché le cause siano sconosciute, o almeno non validate scientificamente, il bruxismo si associa generalmente ad uno stato di ansia e stress del paziente, soprattutto se si manifesta a periodi, in questo c’è una spiegazione neurofisiologica, legata alla formazione reticolare coinvolta nel controllo di molte finzioni del sistema nervoso vegetativo, tra cui la regolazione degli stati di coscienza e dei ritmi sonno-veglia. Un’altra causa risiede nella mal occlusione, situazione che il paziente vuole inconsciamente correggere cercando una occlusione ‘ideale’ muovendo la mandibola a destra e a sinistra. Per anni l'eziologia del bruxismo e del serramento dei denti è stata oggetto di controversie, gli odontoiatri erano assolutamente convinti che il bruxismo fosse in diretta relazione con interferenze occlusali, ma il fattore principale che sembra influire sul bruxismo è lo stress emotivo. L'aumento dello stress emotivo non è comunque l'unico fattore in grado di influire, si ritiene, infatti, che anche certe terapie farmacologiche possono incrementarlo. Molto spesso il bruxismo si manifesta in presenza di reflusso gastro-esofageo e apnee ostruttive del sonno che provocherebbero degli “arousal” (stati generali di attivazione e reattività del sistema nervoso) durante i quali si riscontra il bruxismo. Alcuni studi indicherebbero l'esistenza di una predisposizione genetica per il bruxismo, mentre altri riporterebbero l'esistenza di una connessione fra bruxismo e disturbi del sistema nervoso centrale. Ancora, diversi report hanno messo in relazione l'aumento del bruxismo con alcuni tipi di farmaci antidepressivi quali gli inibitori selettivi del riassorbimento della serotonina”.

Perchè i bambini digrignano?

“Il Bruxismo nei bambini si verifica nel 20/38% dei casi. Raramente il bruxismo dei bambini è associato a una sintomatologia. I bambini abradano i denti decidui, questa attività causa difficoltà di masticazione. Se il bambino riferisce dolore durante la masticazione o si sveglia con dolore facciale deve essere visitato dall’odontoiatra o dall’osteopata”.

Come viene diagnosticato?

“Un medico o un dentista attraverso l’anamnesi e la clinica determinerà o meno il bruxismo. I segni che cercheranno includono: fastidio alla mascella al risveglio, usura dei denti, muscoli della mandibola ipercontratti fino all’atrofia(la non più attivazione durante i movimenti pur rimanendo contratti), dolenzia dei denti, sensazione di mobilità degli stessi al risveglio, limitazione nell’apertura della bocca, difficoltà a mangiare, mordere, aprire troppo la bocca ecc”.

Come viene trattato il bruxismo?

“Il trattamento dipenderà dalla causa del bruxismo. Non esiste una vera e propria cura, e non si conoscere la causa primaria sono disponibili opzioni per alleviare i sintomi. Il bruxismo diurno può migliorare con una maggiore consapevolezza e con sedute di osteopatia associate ad esercizi. Il bruxismo notturno, invece, ha bisogno di altre strategie, poiché non è sotto il controllo del paziente. Tra le strategie da applicare prima di caricarsi ci sono: massaggiare i muscoli masticatori, sciacqui con acqua calda, applicare impacchi caldi umidi, fare esercizi isometrici per stancare i muscoli (ad esempio masticando chewingum prima di andare a letto). Altra strategia sono i bite (di pertinenza odontoiatrica): un paradenti può essere indossato di notte per proteggere i denti, anche l'uso a breve termine di un miorilassante è un'opzione possibile (eviterà costantemente che il bruxismo danneggi ulteriormente i denti). Ovviamente, se il paziente smette di usare il paradenti o applicare le altre strategia sopra citate, il dolore e i sintomi possono ripresentarsi, quindi potrebbero non essere soluzioni permanenti”.

Come si può fare prevenzione?

“Se il problema all’origine è lo stress o l'apnea notturna, può essere d'aiuto trattare queste condizioni. Dopo il trattamento, la situazione può essere rivalutata. Nel 2002 i ricercatori hanno scoperto che il trattamento dell'apnea notturna riduceva i sintomi del bruxismo. Dormire a sufficienza durante la notte o allenarsi regolarmente può aiutare. Evitare cibi e bevande che contengono alte concentrazioni di caffeina o alcool può essere utile. La gestione dello stress e dell'ansia può aiutare a ridurre o prevenire il bruxismo nelle persone che sono particolarmente sensibili. La National Sleep Foundation incoraggia una buona igiene del sonno, inclusa una stanza fresca, buia e tranquilla in cui dormire, senza televisori, computer o altri oggetti legati al lavoro. Suggeriscono di rilassarsi nelle ore prima di coricarsi e di mantenere una "routine rilassante prima di coricarsi". Per i bambini, questo può includere un bagno caldo, la lettura di un libro o l'ascolto di musica”.


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