Salute

Allergia al nichel, quali cibi mangiare e quali evitare? Risponde la nutrizionista

"Tra i cibi da ridurre, perchè ad alto contenuto di nichel, troviamo la frutta secca, i legumi, i cerali integrali e lo scatolame industriale; tra quelli a basso contenuto, ci sono, invece, la pasta e il riso non integrali, la carne e le mele”. L’intervista alla dott.ssa Giovanna de Leo

Il nichel è un metallo pesante presente nel terreno, nell’acqua e nell’aria, che può provocare reazioni allergiche. Si nasconde in numerosi oggetti di uso quotidiano come elettrodomestici, stoviglie, trucchi, bigiotteria, ma anche in moltissimi alimenti sia freschi che conservati. Molti cibi contengono nickel perché lo assorbono dall'ambiente o, se confezionati, dallo scatolame in cui sono contenuti. Essendo, quindi, presente ovunque, è quasi impossibile non venirne a contatto. Se il contatto è persistente o viene assunto in grosse quantità attraverso gli alimenti, può insorgere l’allergia che si manifesta come Dermatite allergica da contatto (DAC) o come Sindrome da allergia sistemica al nichel (SNAS).

Ad oggi questa patologia interessa circa il 15-20% della popolazione generale, con punte fino al 30% nelle donne. Un 20% di che ne soffre ha anche reazioni al nichel contenuto negli alimenti con sintomi gastrointestinali, respiratori e neurologici. In presenza di Snas è molto importante seguire una "dieta disintossicante” che riduca o escluda gli alimenti con grosse quantità di nichel, assicurando un sano equilibrio nutrizionale. Ma quali sono i cibi da prediligere e quelli da evitare? NapoliToday lo ha chiesto alla dott.ssa, biologa nutrizionista, Giovanna de Leo.

Negli ultimi anni si sta sentendo parlare sempre più spesso di “Sindrome da allergia sistemica al nichel”. Di cosa si tratta?

“Il nichel è un metallo pesante duro presente nel terreno, nell’aria e nell’acqua. Si trova nel corpo umano (è fondamentale in molti processi biologici), nei tessuti animali e vegetali, nelle sigarette, nei fertilizzanti, nei gas di scarico delle macchine, nelle posate, nelle pentole e nello scatolame industriale e in diversi alimenti. Si trova in tutti gli oggetti che sono in acciaio. E’ presente nella bigiotteria, nei cosmetici, nei prodotti per il corpo e nei detergenti. Un suo accumulo, nei soggetti sensibili, causa la Sindrome da allergia sistemica al nichel, una forte allergia che si presenta con disturbi fastidiosi e debilitanti per l’organismo”.

Con quali sintomi si manifesta?

“I sintomi possono essere di due tipi: cutanei (allergia da contatto) ed extra cutanei (allergia alimentare). I primi sono dovuti al contatto con il nichel, e sono: dermatite da contatto, lesioni cutanee, prurito, bruciore. I secondi sono dovuti, invece, all’ingestione di cibi contenti nichel, e sono: sintomi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, gonfiore e tensione addominale, stipsi, pirosi), sintomi respiratori (rinite e asma), sintomi neurologici (cefalea, capogiri e vertigini), sintomi generali (febbre, fibromialgie, artralgie, sindrome da stanchezza cronica, insonnia)”.

Quali sono i soggetti più colpiti?

“Le donne perché sono maggiormente a contatto con oggetti di bigiotteria e cosmetici contenenti nichel”.

Che differenza c’è un’allergia alimentare e un’intolleranza alimentare?

"Come chiarisce anche il Ministero della Salute "l’allergia alimentare è una reazione immunitaria all’ingestione di uno specifico alimento (o di alcune sostanze contenuto in esso). Tale reazione si esprime al primo contatto attraverso la formazione di anticorpi specifici chiamati IgE. Questi anticorpi hanno il compito di difendere l’organismo da ciò che l’organismo stesso riconosce come estraneo. In occasione di una eventuale e successiva esposizione, a seguito della reazione fra l'alimento ''allergenico'' e l'anticorpo, si libera una sostanza, l’istamina, che è la principale responsabile dei sintomi caratteristici di tutte le reazioni allergiche. Le allergie alimentari possono manifestarsi immediatamente dopo l'ingestione dell'alimento incriminato, a volte anche in modo violento. I sintomi di una intolleranza alimentare, invece, possono comparire anche a distanza di ore, in casi rari anche dopo alcuni giorni, il che rende più difficile riconoscerla e metterla in relazione con il cibo. I sintomi variano a seconda della qualità e la quantità del cibo ingerito".  L’ intolleranza alimentare è, invece, "una reazione indesiderata del nostro organismo scatenata dall’ingestione di uno o più alimenti (o sostanze attive) oppure da disfunzioni/disturbi a carico dell'apparato digerente (intolleranze enzimatiche e intolleranze farmacologiche). Tale reazione è strettamente dipendente dalla quantità dell’alimento non tollerato ingerito (dose-dipendente), ma a differenza delle allergie alimentari, non è mediata da meccanismi immunologici. Le intolleranze enzimatiche sono determinate dall'incapacità dell'organismo di metabolizzare alcune sostanze presenti negli alimenti. Questo difetto degli enzimi deputati al metabolismo di determinate sostanze generalmente è congenito, ma talvolta può essere acquisito nel tempo”.

Come viene diagnosticata la SNAS?

“Genealmente viene diagnosticata dall’allergologo mediante Patch Test: cioè tramite l’applicazione di un cerotto contenente nichel per 48-72 ore (in genere sul dorso). Se la zona in questione diventa rossa e crea prurito, allora il soggetto sarà positivo al nichel solfato. A diagnosi avvenuta si procede con una dieta di disintossicazione o a basso contenuto di nichel per almeno 3 settimane. Successivamente si valuta se cominciare la reintegrazione o continuare con la disintossicazione. Il percorso alimentare dopo diagnosi di sensibilità al nichel è di fondamentale importanza ed è un momento molto delicato per l’organismo, per cui consiglio di affidarsi sempre ad un nutrizionista specializzato nel settore”.

Qual è il quantitativo giornaliero di nichel tollerato dal nostro organismo?

“L’assunzione giornaliera alimentare media di nichel dovrebbe aggirarsi intorno ai 0,3 - 0,4 mg”.

Quali sono gli alimenti che vanno consumati con moderazione perchè contenenti un grande quantitativo di nichel?

“La lista è lunga. Tra gli alimenti molto ricchi di nichel ci sono i pomodori, il cacao e derivati, la frutta secca, i legumi (tranne i ceci decorticati) e i cereali integrali. Tra gli alimenti ricchi di nichel troviamo gli alimenti confezionati, i broccoli, le carote, il cavolfiore, la cicoria, le ciliegie, le cipolle, i frutti di mare, il lievito, gli oli vegetali, il sedano,  gli spinaci e il vino".

Quali sono, invece, gli alimenti che contengono un quantitativo di nichel ridotto ?

“Tra gli alimenti poveri di nichel troviamo le zucchine, la zucca, le mele, la pasta e il riso non integrali, le uova, la carne di manzo, il maiale, il vitello, la rucola, il tonno in vetro e il salmone fresco".

Esiste una dieta del tutto priva di nichel?

“No. Ma essendo la SNAS un’allergia da accumulo, si possono preferire i cibi a basso contenuto di nichel, evitare lo scatolame industriale e ridurre gli alimenti ad alto contenuto”.


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