Ristoranti

Taverna Vesuviana Restaurant

Era un adolescente, quando entrò per la prima volta in una cucina. Alfonso poteva scegliere qualunque destino possibile.. ha deciso di radicarsi nella sua Terra, da cui molti, nei decenni passati, se ne andarono per sempre.

Decise che sarebbe diventato un ristoratore, mestiere duro ed antico, per esprimere al massimo la sua passione ma, soprattutto, la certezza che nel suo "essere Chef" ci sarebbe stato tutto se stesso: la determinazione, la gioia, la ruvidità di un giovane professionista, con tanta voglia di testimoniare la cucina di Territorio, rivisitandone la Tradizione.

TAVERNA VESUVIANA non è solo l'ultima sfida, in ordine cronologico tra la creatività ricercata e la tradizione culinaria di una Terra ma, bensì un progetto più ampio di valorizzazione e di educazione al buon vivere, buon mangiare, buon bere.

Amo il mio mestiere: una sorta di viaggio affascinante, talvolta sorprendente che mi avvince e mi arricchisce ma, al contempo, lo temo!

Perché cucinare è soprattutto applicazione, difficoltà da superare, tensione continua, attesa e sogno.

In questi anni ho tentato di incamminarmi in un percorso, volto a ridare dignità alla cucina di tradizione e di territorio e che si compone di nutrimenti e di cose, di ritualità conviviale, di tradizioni, dei sapori della terra, accanto alla saggezza degli uomini e alla loro storia. Gesti consueti e comuni, dunque, che hanno già composto il patrimonio di un sapere antico, da cui ciascuno di noi dipende e che continuano a rivivere, uguali e diversi, nella nostra attualità quotidiana.

La Cucina

La cucina di Alfonso Crisci attraversa concetti quali la leggerezza, la profondità dei sapori, la fluidità, piatti identitari, associazioni di sapori che riconducono alle masserie, agli orti, ai mercati variopinti…un mondo guardato con continuo stupore.

Gli amici mi chiedono perché tanta cura nella rappresentazione di un piatto, ritengo che il gusto abbia una sua percezione estetica, un'esperienza completa, un viaggio tra creatività, sostanza e immagine.

Alla fine c'è la soddisfazione o meno del cliente, una sorta di "cartina di tornasole" del percorso intrapreso. Allora, mi conforto nella speranza che se in ciascuno rimanesse una pur piccola eco della mia cucina, significherebbe che il lavoro, a cui dedico tutto me stesso, sarebbe orientato nella giusta direzione.


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