Politica

Il vicesindaco Tommaso Sodano parla di rifiuti ad "Insurgencia"

Confronto tra cittadini, attivisti e rappresentanti istituzionali su uno dei temi più importanti e sentiti della città. "Permangono ancora alcuni punti di criticità, ma la situazione è migliorata"

Tommaso Sodano ad ‘Insurgencia’

A pochi giorni dal  cambio al vertice di ASIA che ha visto l’avvicendamento tra il manager torinese Raphael Rossi e l’ambientalista Raffaele Del Giudice, il vicesindaco con delega all’ambiente e ai rifiuti Tommaso Sodano partecipa ad un incontro pubblico dal titolo emblematico: “Rifiuti: da ‘la peste’ al piano alternativo”. Significativa anche la location: il Laboratorio Occupato ‘Insurgencia’, a ridosso di Viale Colli Aminei. Si tratta di un confronto tra cittadini, attivisti e rappresentanti istituzionali su uno dei temi più importanti  e sentiti della città.

Spetta ad Ivo Poggiani, candidato presidente ‘arancione’ (attualmente consigliere ndr) della Municipalità VIII, il compito di introdurre il dibattito. Poggiani sottolinea come l’iniziativa costituisca uno: “Spazio di discussione pubblica importante, elemento di democrazia partecipata che rappresenta una significativa inversione di tendenza rispetto alle passate amministrazioni”. Preferisce poi non entrare nel merito del cambio al vertice ASIA, mostrando “Apprezzamento e fiducia” sul nome di Del Giudice.

Sono tante le tematiche sul tappeto, tasselli di un mosaico complesso. Numerosi gli interrogativi. Il vicesindaco premette: “Vi do già da subito un appuntamento: ci rivediamo tra tre mesi, per fare il punto insieme su quanto saremo riusciti a fare…” il riferimento e’ al cambio al vertice del CDA. Le domande però non riguardano il management della municipalizzata, bensì questioni pratiche: isole ecologiche, centraline anti-roghi, discarica di Chiaiano, raccolta dei cartoni e sanzioni a chi non rispetta le regole.

Sodano entra subito nel vivo della questione:“Quando ci siamo insediati c’erano oltre 2000 tonnellate di rifiuti in strada, le casse dell’ASIA erano ‘sfondate’, il 60% del parco macchine fermo in deposito”, ma soprattutto: “Abbiamo trovato un’assenza di governo unita ad assuefazione da parte della precedente amministrazione al problema rifiuti”. E continua, riferendosi allo stato attuale: “L’Ufficio flussi regionale che decide ancora oggi in modo poco trasparente dove devono essere smaltiti i rifiuti, andrebbe smantellato, e’ l’ultimo enclave della protezione civile in Campania”.  Quindi il paradosso: “Da un momento all’altro qualcuno potrebbe decidere di chiudere il rubinetto e lasciare Napoli sommersa dai rifiuti”.


Le navi sono partite dall’Olanda: “Una scelta sofferta per renderci più autonomi, abbiamo dovuto ricorrere agli inceneritori che già esistono, visto che i livelli di differenziata sono ancora bassi”. Poi precisa: “Permangono ancora alcuni punti di criticità, ma complessivamente, rispetto al quadro che abbiamo trovato la situazione e’ migliorata”.

Accanto alla situazione emergenziale, si e’ avviata la raccolta differenziata ‘porta a porta’, e Sodano traccia un bilancio sui quartieri: “Ottimi riscontri li stiamo avendo a Scampia, Ponticelli e Bagnoli. Da poco e’ partita anche a Posillipo, anche se con alcune difficoltà”.

Sulle sanzioni: “Le sanzioni ci sono e arrivano fino a 600 euro, ne abbiamo elevate molte.” Ma c’e’ un problema, spiega: “La polizia ambientale dispone attualmente di soli 19 uomini, per tutta la città”.  L’idea sarebbe quella di utilizzare volontari, magari utilizzando convenzioni con associazioni, ma ci deve essere il permesso della Prefettura”.

Le prospettive di ASIA, una vera e  propria ‘road map’: “Sono in arrivo 43 milioni, dalla cassa depositi e prestiti. Serviranno ad adeguare il parco macchine, a partire dalle spazzatrici, di cui il comune non e’ fornito”. Non solo: “Avvieremo una sperimentazione con le Municipalità, lo spazzamento periodico delle strade, liberate dalle macchine, come avviene nelle altre città” , insomma: “Non abbiamo bisogno di scienziati, dobbiamo sfruttare i saperi locali, mettendoli a disposizione della città…”. Sulla chiusura e la bonifica della discarica di Chiaiano:“La discarica verrà chiusa e bonificata, ma bisogna aspettare le ultime analisi prima di procedere”.

A proposito dei roghi, che spesso avvengono nelle periferie, il rischio di malattie per i cittadini e’ più che concreto, su questo il vicesindaco risponde: “I dati dell’ Arpac  derivanti dalle centraline sparse in città  spesso non sono disponibili. Questo fatto non ci convince, faremo indagini a campione”. E ancora: “Occorre maggiore controllo sul territorio, c’e’ bisogno di bonificare e poi controllare periodicamente;  mi piacerebbe che ci fosse una squadra unicamente dedicata al controllo delle strade ripulite, che operi in tutta la città, affinché non si riformino discariche abusive, rimosse dall’ASIA”.

Sulla raccolta dei cartoni il vicesindaco afferma: “I cartoni rappresentano la parte ricca dei rifiuti, sappiamo per certo che ci sono privati che li conferiscono a piattaforme esterne al Comune, sottraendoci quote di raccolta differenziata e i relativi contributi CONAI che spetterebbero al Comune e anche su questa spinosa vicenda cercheremo di intervenire con decisione”.

Una parentesi a parte e’ dedicata all’impiantistica: “Abbiamo posto un vincolo urbanistico per quanto riguarda l’area Est, non ci fidiamo, la Regione ancora insiste sull’inceneritore”. Le proposte alternative: “Noi vorremmo realizzare due impianti: uno per il secco, l’altro per l’umido. Abbiamo chiuso un accordo con il Comune di Milano e l’AMSA (la stessa degli inceneritori) che ha mezzi finanziari e competenze tecnologiche avanzate per questo tipi di impianti” svela, ed inoltre “Abbiamo aderito all’obiettivo ‘rifiuto 0’, dobbiamo ragionare rispetto ad un modello di sviluppo diverso”. E a tal proposito: “A Napoli non abbiamo impianti per il recupero degli ingombranti, per gli inerti edili e per i rifiuti elettronici ed e’ chiaro che se li costruissimo risparmieremmo i costi che attualmente sosteniamo per portarli altrove, e si creerebbero anche opportunità di lavoro. L’autorizzazione però spetta alla Regione”.

L’obiettivo, ambizioso ma possibile per il vicesindaco: “Si potrebbe arrivare a 600 mila abitanti serviti dalla raccolta porta a porta, già adesso siamo la seconda città Italiana dopo Torino, potremmo diventare la prima città in Italia, se tutti i finanziamenti dovessero arrivare: 8 milioni della Regione, in parte già sbloccati, altri 3 previsti nel BURC, 5 milioni dal Ministero dell’ambiente, altri 4 provenienti dal CONAI”. 

Una maggiore gestione da parte delle Municipalità della questione rifiuti sarebbe auspicabile per Ivo Poggiani: “Gli studi di settore sull’argomento dimostrano che una gestione di raccolta differenziata ottimale può essere fatta su un massimo di 120.000 abitanti”. Numero che corrisponde proprio alle attuali divisioni comunali. “In prospettiva ritengo che si debba pensare alle Municipalità come piccole città, elevando il livello politico- amministrativo degli stessi enti”.  “Da parte dell’amministrazione mi e’ sembrato ci sia la volontà di perseguire questo obiettivo”.  


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