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"La Voce del Rifiuto", in scena lo spettacolo denuncia di Antonio Diana

Significativo esempio di teatro civile e di denuncia al “Madrearte” di Villaricca con l'autore, regista e interprete Antonio Diana, che sabato 22 e domenica 23 febbraio, presenta lo spettacolo “La voce del rifiuto”.

A prendere corpo  nello spazio di via della Repubblica, 173, è il sogno di un bambino descritto in un tema, dove il mondo dei rifiuti prende vita con una rivoluzione tra musica, teatro e ventriloquia. Un vero e proprio processo agli uomini, condotto da un «giudice inceneritore» e costruito sulla ribellione e le testimonianze dei sacchetti dell’immondizia, cassonetti, nano particelle, pm10, inceneritori ed eco balle. Partendo da una protesta in una discarica abusiva fino a giungere nel'aula di un tribunale per un processo all’umanità, “La voce del rifiuto” lascia emergere in maniera esilarante e allo stesso tempo crudele, gli innumerevoli aspetti delle questioni ambientali, dalla “terra dei fuochi” ai temi nazionali sull’inquinamento.

Per tutti, nell'immaginaria visione di una società distopica, una profonda riflessione sul senso civico ed il rispetto per l’ambiente ed un'incitazione alle soluzioni del riciclo, del riutilizzo e della raccolta differenziata come via d’uscita. Con le musiche originali di Salvatore Pisano, Giuseppe D'ario e Gaetano Fierro e ancora, l' assistente di scena Francesco Bellella e le luci di Antonio Dell'Isola, nel teatro Madrearte di Villaricca, grazie all'artefice e protagonista Diana, lo spettacolo si trasforma in una voce che partendo dalla terra dei fuochi, grida contro le problematiche ambientali.

«Una denuncia - come ha detto lo stesso artefice dello spettacolo Antonio Diana- formulata attraverso il teatro ed un teatro (Madrearte) che è situato a Villaricca, nell’area giuglianese dell’eco balle e dei roghi tossici, tra il triangolo dell’orrore e il triangolo della morte. Questi luoghi vivono solo una parte del dramma ambientale che riguarda il mondo intero. Porto in scena le tematiche ambientali dando voce ai rifiuti, cassonetti, sacchetti, pm10, nano particelle; sono loro a parlare, a denunciare di come sono trattati e come dovrebbero esserlo. “La voce del rifiuto” è un processo contro l’umanità che da diversi decenni vive problematiche ambientali, dai cambiamenti climatici alle varie forme di inquinamento. Ballo, canto e recito tra i rifiuti, attraversando diverse forme di spettacolo, tra cui la ventriloquia che mi permette di dare vita e voce al mondo dei rifiuti che da una discarica abusiva organizza un processo contro l’umanità. I rifiuti diventano personaggi grotteschi ed esilaranti capaci di dare un senso brillante e fiabesco alla messa in scena che nella sua drammaticità si presenta persino divertente».

"La voce del rifiuto” oltre alla rete teatrale si rivolge al circuito scolastico. Già dai prossimi mesi e per la prossima stagione teatrale; sono diversi gli eventi che proporranno la messinscena ai fini educativi, riflessivi e risolutivi, cercando di stimolare le coscienze soprattutto delle nuove generazioni verso la raccolta differenziata e il rispetto e la tutela per l’ambiente.


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