Mostra "A lu tiempo de..."
Venerdì 7 febbraio alle 19.00, il Madre inaugura la nuova mostra "A lu tiempo de...", la prima e più ampia mostra personale mai dedicata da un’istituzione pubblica, non solo italiana, al lavoro dell’artista irlandese Pádraig Timoney. Una retrospettiva di metà carriera, a cura di Alessandro Rabottini, che comprende oltre cinquanta opere realizzate nell’arco degli ultimi venti anni e che rappresenta, fin dal titolo, ispirato all’incipit della canzone "‘O cunto ‘e Masaniello" (1974) della Nuova Compagnia di Canto Popolare, un ritorno simbolico per l’artista a Napoli, suo luogo di residenza e produzione dal 2004 al 2011.
Programma:
ore 19.00 – 22:00
OPENING DELLA MOSTRA DI PADRAIG TIMONEY "A LU TIEMPO DE.."
ore 19.00 – 20.00
REPERFORMANCE "IL CONIGLIO NON AMA JOSEPH BEUYS" (1975-2014) DI VETTOR PISANI
Ricostruzione della performance originale presentata dall’artista alla 37° Biennale di Venezia, che rovescia in chiave ironica la celebre azione dell’artista tedesco "How to explain pictures to a Dead Hare" (Galerie Schmela, Düsseldorf, 1965). Interprete Gaia Riposati. Courtesy Mimma Pisani, Roma.
«Il coniglio non ama Joseph Beuys, io invece sì. Quest’opera è il mio sentito omaggio di ammirazione e amore fraterno, di artista rosacroce a un così grande artista» (Vettor Pisani).
ore 22.00 – 01.00
MADreload PARTY | SOUND-VIDEO-PERFORMANCE POST OPENING@MADRE
DJ SET a cura di ANFISA LETYAGO
DJ internazionale, il cui genere musicale si colloca nell’house music/EDM e nella deep house. Con il brand “Italia Independent” ha realizzato una compilation per gli omonimi store di tutto il mondo. È testimonial, come nuovo talento, per l’azienda “Hanny Deep”.
La serata terminerà con la performance TURANGALILA BODY, tecno-fiaba sull’attraversamento del “non luogo”, inteso come prodotto tipico della società surmoderna, che accomuna luoghi storici e non, carichi di curiosità e suspense ma dove nessuno abita. L’individuo e la collettività si relazionano al “non-luogo”; ne scaturiscono due tipi di memorie, una intrinseca nella natura stessa del luogo e nei suoi monumenti, l’altra variabile, riflesso delle diverse esperienze di vita e dei diversi possibili ricordi che ne emergono.