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“Visibili, invisibili. Matilde Serao e le donne nell'Italia post-unitaria”

La Feltrinelli, libri e musica di piazza dei Martiri, martedì 28 giugno alle 18.00 ospita la presentazione del volume “VISIBILI, INVISIBILI. MATILDE SERAO E LE DONNE NELL'ITALIA POST-UNITARIA” un'originale ricerca a più voci edita dal CNR/CUg a cura di Gabriella Liberati, Giuseppe Scalera e Donatella Trotta. Con gli autori intervengono Patricia Bianchi, Antonella Cilento, Valeria Giannantonio e Paolo Scarfoglio. Letture di Rosaria De Cicco.

Visibili, invisibili. Matilde Serao e le donne nell’Italia post-unitaria’, a cura di Gabriella Liberati e Giuseppe Scalera del Consiglio nazionale delle ricerche e di Donatella Trotta, giornalista de Il Mattino. L’opera, edita dal Comitato unico di Garanzia (Cug) del Cnr a 160 anni dalla nascita della scrittrice e giornalista, propone una nuova e originale ricerca a più voci su Matilde Serao, la Napoli cosmopolita della Belle Époque e le donne del suo tempo: figure femminili segnate, come la scrittrice e giornalista di origini greche fondatrice del “ Mattino ”, da una ingiusta damnatio memoriae, malgrado un indiscusso protagonismo che ha segnato la storia non soltanto giornalistica e letteraria del nostro Paese, in un contesto europeo.

L'opera (pp. 292, euro 24,00) è frutto di un lavoro corale, con un ricco apparato iconografico e documentario, che si avvale delle prefazioni di Gino Nicolais, Alessandro Barbano direttore de Il Mattino, e Salvatore Maffei, e delle introduzioni dei curatori e dei contributi di studiose e scrittrici come Antonia Arslan, Patricia Bianchi, Antonella Cilento, Valeria Giannantonio, Donatella Trotta, di un saggista come Giuseppe Scalera del Cnr, di ricercatrici come Gabriella Liberati e Giovanna Acampora del Cug del Consiglio Nazionale delle Ricerche e di due diretti discendenti della coppia Serao-Scarfoglio: Adriana Taglioni Gherardini e Paolo Scarfoglio.

Il volume è articolato come un avvincente viaggio alla (ri)scoperta di un importante periodo di transizione per la storia dell’Italia post-unitaria restituisce il ritratto di una donna, e di una generazione, tra gli anni Settanta dell’Ottocento e i Trenta del Novecento, attraverso un mosaico di preziosi materiali inediti (lettere, cartoline, fotografie) provenienti dall’Emeroteca-Biblioteca Tucci di Napoli, dalla Bertoliana di Vicenza e da collezioni private da Napoli, Roma e Parigi.

Accanto all’analisi delle sue opere più note e alla ricchezza dei diversi contributi letterari, vivono suggestioni e curiosità interpretative assolutamente nuove : dagli scritti pubblicitari, cinematografici, religiosi e di viaggio di Serao alla prima, grande sintesi della sua “militanza” giornalistica, ripercorsa con un’ottica e un respiro nazionale , nel variegato panorama della stampa dell’ epoca; dall’impegno delle altre donne, sue contemporanee, finito per molte nell’oblio, accanto alle testimonianze inedite di figure di intellettuali antifascisti come Roberto Bracco nella temperie della prima guerra mondiale, sullo sfondo della Napoli della Belle Époque, o di studiosi delle origini della camorra con i suoi rituali. Fino alle pagine conclusive del libro, nel ricordo diretto di una grande famiglia, attraverso le parole e gli aneddoti della nipote e del pronipote della Serao, quali custodi di una memoria storica tuttora viva e illuminante per il presente.

Un’occasione insomma, per i lettori, di (ri)conoscenza affettiva ed effettiva, più che un monumento celebrativo alla grandezza di Matilde Serao, a 160 anni dalla sua nascita. E anche un’opportunità di verifica critica, per le nuove generazioni, di quanto ancora resti, di lei e del suo tempo, ancora valido. E vivo.


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