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Mariano Bellopede in “Di altri sguardi - Racconti dal mediterraneo”

Giovedì 31 marzo alle ore 22.00, presso Cellar Theory (Vico Acitillo, 58, Napoli), Mariano Bellopede torna a parlare di Di altri sguardi - Racconti dal mediterraneo, ultimo lavoro discografico del pianista e compositore napoletano, prodotto da POLOSUD, storica etichetta napoletana diretta da Ninni Pascale e dalla BANCO FACTORY, e lo fa attraverso la sua musica, in un concerto in cui sarà affiancato da Gigi Patierno ai fiati, Davide Esposito alla batteria e dal basso di Alessandro Anzalone. Il tutto, per la prima volta, associato visivamente alla mostra fotografica di Alessandro Bellopede, reporter di viaggi, che con il suo obiettivo ha ispirato il lavoro musicale del fratello.

Il disco fortemente ispirato va oltre la musica: ognuno dei dieci inediti di Bellopede guarda ad un evento della recente storia del Mediterraneo (dalla primavera araba ai viaggi di speranza, dai migranti ai racconti dei viaggiatori in barca a vela). Dopo due dischi all'attivo, incisi entrambi col progetto ViaggioInDuo, insieme al flautista Carmine Marigliano, Bellopede torna a far palare di sé con un progetto di più ampia formazione: ad un trio di base (formato dallo stesso Bellopede al pianoforte, Alex Anzalone al basso elettrico, acustico o contrabbasso e Davide Esposito alla batteria), si affiancano altri musicisti tra cui: Gigi Patierno ai fiati, Gino Evangelista all’oud, Federico Luongo alla chitarra elettrica, gli Ondanueve String Quartet e la voce di Alessio Arena, vincitore di Musicultura 2013 (anche autore del testo dell’unica canzone contenuta nell’album: UNA CANZONE BIANCA). Ad ogni brano, all’interno del booklet, è associato un piccolo testo (da una poesia di Nazim Hikmet o di Erri De Luca, ad un racconto di Gianluca Solera, da un articolo di Massimiliano Virgilio ad un’intervista di Simone Perotti di Progetto Mediterranea) che conduce ad un ascolto ancora più poetico.

Viaggi sonori, immaginifici. Luoghi che ho immortalato nel cuore, lontananze di cui ho sentito parlare al Porto di Algeciras, un uomo alto che aveva gli occhi neri. Mi parlava di altri sguardi, di incontri fatti in viaggio. E ancora la taverna del porto di Ceuta, dopo aver passato lo stretto di Gibilterra: i colori ed i suoni urlanti di amore per la terra e per il mare che li bagna, il Mediterraneo. Antico,vissuto, sfruttato e abusato, sporcato di nero, di rosso e di verde ma sempre vivo, più vivo di tutti gli oceani.. così vivo da far spavento per la quantità di culture diverse che ingloba.Per ognuno di questi posti mi ha ispirato una storia, un evento, in qualche caso fin troppo noto, in altri casi fin troppo intimo Per ogni storia un brano , dieci storie dal Mediterraneo. Mariano Bellopede


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