Eventi

Francesco Lettieri in concerto

Il 7 marzo alla Galleria Toledo

Francesco Lettieri, piano e voce
Giulia Lettieri, voce
Domenico Peluso, basso
Giuseppe Donato, batteria
Stella Manfredi, violino

"L'alieno al cinema è il gioco di un bimbo che legge un libro, che si emoziona, e decide che da grande vuole far provare a tutti quello che ha provato lui, che vuole imparare a emozionare. E’ il mondo raccontato da qualcuno che si stupisce di tutto quello che vede intorno a sé, sopra tutto lo stupisce l’assenza di stupore negli altri, l’assuefazione, si stupisce tanto da arrivare a sentirsi estraneo al mondo, straniero alla Terra, un alieno capitato in un cinema in cui le persone regalano il loro tempo a uno schermo proiettandovi sopra i loro drammi e dimenticando la felicità , che è l’unica cosa seria.
Non è un disco da tenere in sottofondo mentre si cucina o si lavano i piatti, è un disco che va ascoltato con attenzione,perchè le canzoni sono dinamiche, sono il frutto dell’evoluzione simbiotica di musica e testo, che viaggiano morbidi e decisi, di pari passo, cedendosi di volta in volta la parola fino a mischiarsi indissolubilmente ed esplodere nei finali, a volte romantici e altre ironici, a volte dolci e altre buffi.
“Rido, rido sempre, mi fa ridere la gente che mi scruta, che mi osserva, col suo fare circospetto prova a categorizzarmi e non si accorge che già sono altrove” è la frase de “Il circo delle tue verità” che meglio sintetizza lo stile e le tematiche del disco, difficilmente attribuibili ad un’unica etichetta, ad un unico comodo indirizzo della mente a cui rivolgersi quando si vuole pensare alle canzoni dell’album. Questo proprio per quel rapporto stretto, dinamico e in vorticosa evoluzione tra musica e testo: nessuna canzone, arrangiamento, musica è uguale a un’altra, perchè nessun testo e nessun tema sono uguali agli altri. Ogni canzone è un unicum. Le tematiche sono varie: l’amore, il rapporto tra sogno e realtà, ma anche la discografia italiana, e una riflessione sulla verità in un clima da Tim Burton. Infine un’ultima, ma non di certo meno importante indicazione: questo non è un disco indie." (Francesco Lettieri)


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