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Inaugura al Palazzo Reale di Napoli “L’arte della giustizia, la giustizia nell’arte”

La Giustizia e l’Arte, un grande tema, trasversale, presente nell’iconografia di tutte le epoche e raccontato in immagini, quadri, sculture da tutti i più grandi artisti. 

Si chiama “L’arte della giustizia, la giustizia nell’arte”, la mostra a Palazzo Reale di Napoli che racconta il tema della giustizia e dei suoi tantissimi significati, attraverso l’arte con opere e interpretazioni dei diversi momenti storici. Un’esposizione sostenuta e realizzata dalla Regione Campania attraverso la Scabec, ideata dal Centro Europeo per il Turismo e la Cultura di Roma, in collaborazione con il Polo Museale della Campania e curata scientificamente da Giulia Silvia Ghia. 

Visitabile dal 14 dicembre 2019 al 28 gennaio 2020 nella Sala d’Ercole del Palazzo Reale, la mostra esplora in diciassette opere il cambiamento della figura della Giustizia nelle sue rappresentazioni artistiche, attraverso l’inserimento o l’esclusione di oggetti concettuali. I visitatori potranno notare come a seconda dell’epoca storica in cui i dipinti sono contestualizzati, si riscontrano raffigurazioni differenti dello stesso tema, tracciando un racconto non solo iconografico ma anche culturale e storico.

La mostra si snoda in 3 sezioni con opere di Cesare Ripa, Cesare Gennari, Guercino, Francesco Allegrini, Bartolomeo Schedoni, Filippo D’Angelo.  Esposta una rara matrice di incisione bulino su rame raffigurante una Allegoria della Pace e della Giustizia di Jacques Blondeau (da Pietro da Cortona) data 1686-89. L’ultima sezione della mostra è dedicata al “Mito oltre la Giustizia”, una selezione di personaggi che attraverso i processi subiti hanno raggiunto la dimensione del mito. In questa sezione sono esposti quattro volumi provenienti dall’Archivio Storico di Roma che raccontano dei processi a Giordano Bruno, dove è chiaramente visibile il disegno del rogo a cui fu destinato il filosofo; a Beatrice Cenci e a Michelangelo Merisi da Caravaggio. Quest’ultimo volume esce per la terza volta dall’Archivio essendo stato prestato solamente in pochissime occasioni (la mostra organizzata da Roberto Longhi su Caravaggio, a Milano, nel 1951 e una esposizione tenutasi a Tokyo nel 2016).


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