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Almar’à, a Napoli l'orchestra di donne arabe e del Mediterraneo

Sarà il racconto tra parole e musica di Almar’à, la prima orchestra di donne arabe e del Mediterraneo in Italia - per la prima volta a Napoli - a chiudere la V edizione de Il Suono della Parola 2019, la rassegna di letteratura e musica prodotta dalla Fondazione Pietà de’ Turchini, a cura di MiNa vagante, con il sostegno della Regione Campania e il patrocinio del Comune di Napoli. L’appuntamento è domenica 15 dicembre al Complesso di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, in Via dei Tribunali (ore 17). Nel ventre pulsante della città, crocevia di storia, arte, cultura e diversità, le testimonianze e racconti, insieme alle voci e strumenti delle donne ALMAR’À saranno protagonisti dell’appuntamento dedicato a LA MUSICA DEL MONDO.

L’incontro a Il Suono della Parola coincide con l’uscita del loro primo singolo intitolato “Rim Almar'à” (tradizionale tunisino, arrangiamento di Ziad Trabelsi, Mario Tronco, Pino Pecorelli, Leandro Piccioni), che sarà accompagnato dal videoclip (https://bit.ly/2DIgIOz) realizzato dal regista Francesco Cabras, grazie al contributo della Fondazione Cultura e Arte. Sette delle tredici musiciste che compongono l’Orchestra parleranno delle loro esperienze nell’incontro condotto da Lorenzo Pavolini e, a seguire, presenteranno alcuni brani del loro repertorio. Sono Sana Ben Hamza (darbuka), Silvia La Rocca (flauto), Eszter Nagypal (violoncello), Sade Mangiaracina (piano), Hana Hachana (voce), Kavinya Monthe Ndumbu (voce ), Yasemin Sannino (voce ) e Ziad Trabelsi, direttore musicale.

ALMAR’À è composta da tredici donne, nove provenienze geografiche diverse, un sound unico. Un nome che significa “donna con dignità”, e un progetto che nasce dall’esigenza di sensibilizzare su un presente che superi gli stereotipi legati al mondo arabo. Sono musiciste di ogni età, professioniste e non, cantanti tradizionali e moderne; suoni che partono dalla musica araba, attraversano quella classica ed entrano nei territori del jazz; strumenti orientali e occidentali insieme. Una delicata polifonia al femminile, un viaggio in musica e un’occasione per fotografare l’Italia che esiste ma che rimane ancora nascosta nelle singole esperienze, carente di un racconto collettivo e complesso. Bandiera di libertà contro qualsiasi violenza, estremismo e chiusura, le donne dell’Orchestra diventano ambasciatrici di un modo diverso di immaginare il futuro.

L’Orchestra è nata dalla collaborazione tra Fondazione Fabbrica Europa e Ziad Trabelsi dell’Orchestra di Piazza Vittorio. Ha avuto il supporto del MiBACT attraverso MigrArti e il sostegno della Fondazione Pianoterra.

L’incontro è a ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili.

IL Suono della Parola è realizzato nell’ambito della Stagione 2019-2020 della Fondazione Pietà de’ Turchini con Mina vagante comunicazione di Piera e Alessandra Cusani. È realizzato con il contributo della Regione Campania, il patrocinio del Comune di Napoli e grazie alla collaborazione di Fondazione De Felice, Complesso Museale Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, Ferrarelle, Librerie Feltrinelli, FAI Campania, Fondazione Fabbrica Europa per le Arti Contemporanee, Fondazione Pianoterra, Carthage Mosaik, Cooperativa sociale Dedalus, Officine Gomitoli, Livio De Simone, Azienda Agricola Di Santo, Petrone, Enoteca Il Vino.


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