Economia

Dieta mediterranea per lo stivale: il pranzo della domenica resiste solo al Sud

Una ricerca dell'Università Suor Orsola ha chiesto a ragazzi intorno ai 21 anni come vivono il tipico "mangiare italiano"

Dieta mediterranea

Il Centro ricerche sociali sulla dieta mediterannea dell'Università Suor Orsola Benincasa, in collaborazione con le Università di Milano-Bicocca, Perugia e Palermo, ha chiesto a 595 ragazzi di che cosa è fatta la dieta mediterranea. Olio, pane, pomodori, pasta, mozzarella si sono dimostrati i cibi più gettonati per definirla, ma con le debite eccezioni locali: l'intervista è stata infatti somministrata a soggetti con 21 anni di età media, residenti in Campania, Lombardia, Umbria e Sicilia.

Senza troppe sorprese, il primo alimento associato all’idea di dieta mediterranea è risultata essere la pasta. A Perugia, Palermo e Milano il secondo è poi l'olio. Non così però a Napoli, dove questo è considerato un condimento più che un alimento in sé.
Ma perché si mangia mediterraneo a Napoli? Per i ragazzi intervistati, la dieta in questione nel 50,6% dei casi è associata alla salute, tant'è vero che la riconosce come “salutare” il 97,6% dei ragazzi. Un'idea di “buon cibo” che arriva quasi ad essere concepito come proprietario di virtù curative. Altrove è buon cibo, certo, ma anche considerato un bene culturale vero e proprio (a Perugia, ad esempio)

Dalla ricerca emergono anche molte curiosità, come il fatto che il rito del pranzo della domenica resista solo al Sud. A Napoli l'84,8% risponde indicando un menù a base di carne, mentre solo il 27% indica un menù a base di pesce: per primo pasta al pomodoro (sugo), o paste fresche (specie gnocchi e lasagne). Per rendersi conto delle differenze, basti sottolineare che la metà degli intervistati milanesi non distingue tra il pranzo della domenica e quello dei giorni feriali.
Infine, piccola bacchettata agli studenti campani: solo il 10,8% (fanalino di coda tra le regioni oggetto dell'intervista) è a conoscenza che tre anni fa la dieta mediterranea è stata insignita del riconoscimento Unesco.


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