Cultura

"La vita bugiarda degli adulti", quali sono le location dei primi tre episodi?

Scopriamo in quali luoghi di Napoli sono state girate le scene principali delle prime tre puntate della nuova serie Netflix, basata sull’omonimo romanzo di Elena Ferrante

La vita bugiarda degli adulti (foto Facebook)

Dal 4 gennaio è disponibile su Netflix La Vita Bugiarda degli Adulti, nuova serie tv basata sull’omonimo romanzo del 2019 di Elena Ferrante. Dopo il grande successo de L’Amica Geniale, un’altra opera della scrittrice viene adattata al piccolo schermo e porta in scena un favoloso cast che include Valeria Golino e Alessandro Preziosi, diretto dal regista Edoardo De Angelis. Ad aver scritto la sceneggiatura la stessa Elena Ferrante insieme a Francesco Piccolo e Laura Paolucci per raccontare una storia familiare nell’Italia degli anni Novanta.

Un racconto, suddiviso in sei episodi, che pone al centro un confronto tra generazioni e che trova il suo fil rouge nel rapporto tra Giovanna (Giordana Marengo) e sua zia Vittoria (Valeria Golino) che, tenute lontane per molti anni, si ritrovano scoprendosi molto simili. A fare da sfondo al racconto, due città, Napoli e Milano. Scopriamo dove sono state girate le scene principali dei primi tre episodi della serie.

Primo episodio – “Bellezza”

Nel primo episodio, lo spettatore entra nell’appartamento di un palazzo in via S. Giacomo dei Capri: è la casa dove Giovanna abita con la sua famiglia. Il palazzo, si trova poco prima della strettoia, ed affaccia su un ponte incompleto che avrebbe dovuto rendere più fluido il traffico della zona. Ed è lì che, nella scena successiva, Giovanna ballerà la break dance emulando un gruppo di ragazzi che aveva ammirato qualche giorno prima dal balcone di casa.

Il racconto prosegue con una scena quasi onirica, ambientata in Piazza del Plebiscito, in cui un cantante di strada improvvisa una canzone, ma viene subito interrotto da uno sparo di pistola. Sullo sfondo si ammira la suggestiva Montagna di Sale, installazione di Mimmo Paladino (Natale 1995), che segnerà l’inizio delle famose istallazioni artistiche temporanee per gli Annali dell’arte.

In una delle scene successive, Giovanna, la sua amica Angela ed un compagno di scuola salgono in tre sul motorino, e dal Belvedere di Posillipo percorrono le 13 discese di Sant’Antonio (una scorciatoia che collega il quartiere di Posillipo al lungomare di Napoli passando per il quartiere di Santa Lucia) e raggiungono il centro sociale Officina (a Gianturco).

Giunti a Gianturco, i tre ragazzi percorrono la strada dalla quale si intravedono le vecchie raffinerie, e raggiungono il centro sociale Officina, dove è in corso il concerto dei 99 Posse. Il gruppo sta cantando “S'addà appiccià” (brano di 99 Posse e Bisca).

In una delle scene finali, Giovanna si fa accompagnare dal padre per conoscere Vittoria. La zia abita nella casa di famiglia, in via del Macello, nei pressi del Rione Luttazzi (già location dell’Amica Geniale) dalla quale si intravede, sullo sfondo, il Centro direzionale.

Secondo episodio – “Somiglianza”

Il secondo episodio inizia con zia Vittoria e Giovanna, che si recano insieme al Cimitero di Poggioreale. Qui ‘riposa’ il vecchio amore di Vittoria, Enzo.

In una delle scene successive, Giovanna e le sue amiche, Angela e Ida, pescano nel meraviglioso mare di Posillipo, appoggiate sul costone di tufo.

L’episodio si conclude nella casa di Mariano e Costanza, una suggestiva villa affacciata sul mare di Posillipo (Villa Grotta Marina). Qui Giovanna e le sue amiche ballano sul terrazzo, sulle note del brano di Peppino di Capri: “E mo e mo".

Terzo episodio – “Amarezza”

Il terzo episodio si apre con Giovanna che guida la vespa da poco acquistata grazie ai soldi della zia. Risale via Solitaria, alle spalle di Piazza del Plebiscito, ed arriva all’Istituto Statale d’Arte per andare a prendere la madre che insegna lì.

L’episodio si conclude con Giovanna e le sue amiche che vengono portate da zia Vittoria in una Chiesa vicino casa sua, dove è in corso un mercatino di beneficenza. La chiesa è ambientata nella Casa del Portuale, nei pressi del Porto di Napoli, e icona architettonica dell’avanguardia napoletana realizzata dall’architetto Aldo Loris Rossi.


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