Cultura

Sbarca al cinema “Vinilici”, il docu-film che racconta la storia del vinile

“Con questo film volevamo portare alla luce tutte le sfumature di un oggetto iconico che possiede ‘realmente’ la musica”. L’intervista a uno degli autori Vincenzo Russo

Un film - il primo interamente italiano - su quel meraviglioso supporto che negli ultimi anni ha fatto ri-innamorare intenditori e non: il Vinile. “Vinilici” nasce da un'idea del napoletano Nicola Iuppariello, scrittore, insieme a Vincenzo Russo, della sceneggiatura del film. Nicola e Vincenzo, rispettivamente curatore e organizzatore del Discodays, si occupano, ormai da anni, di organizzare la famosa Fiera del disco e della musica, che da 21 edizioni riunisce a Napoli, presso il Palapartenope, tutti gli amanti del vinile. Il docu-film, plasmato dalla mano del regista Fulvio Iannucci (già autore di “Francesco da Buenos Aires” e “Caffè sospeso” in onda su Netflix), racconta, attraverso le parole di musicisti, autori, collezionisti, audiofili, venditori e appassionati, il meraviglioso mondo che si nasconde dietro il vinile. Un magico viaggio attraverso i luoghi del microsolco, dalla fase di creazione a quella di intrattenimento. Tra gli intervistati figurano grandi artisiti come Renzo Arbore, Claudio Coccoluto, Elio e le Storie Tese, Renato Marengo, Mogol, Giulio Cesare Ricci, Red Ronnie, Gianni Sibilla, Claudio Trotta, Lino Vairetti, Bruno Venturini, Carlo Verdone e tanti altri. Non si tratta di un documentario tecnico rivolto a un pubblico di soli intenditori, ma di una raccolta di testimonianze, unite tutte da un’unica passione, quella per il vinile. Non è un caso che questo meraviglioso progetto, che abbraccia l’intera cultura musicale italiana, parta proprio da Napoli, originaria capitale della musica e del disco: la prima casa discografica italiana, la Phonotype Records, è nata, infatti, a Napoli nel 1901. Il progetto è stato possibile anche, e soprattutto, grazie ai tantissimi sostenitori e appassionati che, partecipando alla campagna di crowdfunding, hanno contribuito alla realizzazione di “Vinilici”. Il docu-film è nelle sale dal 20 novembre, ma ha già riscosso i primi successi: è, infatti, in concorso alla IV Edizione del Filmmaker Day di Torino ed alla XVII Edizione del Rome Independent Film Festival.

NapoliToday ha intervistato uno degli autori, Vincenzo Russo, che ci ha raccontato delle varie tappe, dall'idea alle riprese, che hanno portato alla realizzazione di questo affascinante documentario, senza omettere qualche piccolo e divertente aneddoto. 

Vincenzo, come è nata l’idea di realizzare un documentario sul vinile?

“Il progetto nasce dall’incontro con Nicola Iuppariello, con il quale, da 7 anni, condivido l’organizzazione del DiscoDays/Fiera del Disco e della Musica, manifestazione che nel corso degli anni ha visto un numero crescente di giovani aderire. Ed è proprio per raccontare questa passione, che ormai accomuna tutte le età, che è nato il film”.

Perchè in Italia nessuno, prima di voi, aveva mai pensato di girare un documentario sul meraviglioso mondo che si nasconde dietro questo supporto?

“Il fenomeno “vinile” ha raggiunto numeri importanti solo negli ultimi anni, portandolo da oggetto da collezione a oggetto di “consumo culturale”. A onor del vero, nel 2011 uscì un documentario autobiografico di un regista-dj Torinese, Paolo Campana, con argomento la passione per il disco. In 7 anni le cose sono talmente cresciute con entusiasmo che abbiamo percepito l’esigenza raccontare questo fenomeno aggiungendo a collezionisti e appassionati, per la prima volta, il parere di musicisti, giornalisti, produttori, sociologi e ingegneri del suono”.

Il 2018 è il 13esimo anno con il segno più per la vendita di vinili. A cosa è dovuto questo ritorno di moda dei dischi in vinile?

“Le motivazioni sono molteplici, ed è proprio questo il “fil rouge” del docufilm: portare alla luce tutte le sfumature di un oggetto iconico che possiede “realmente” la musica”.

Come è stato finanziato questo progetto e quali difficoltà avete incontrato nella sua realizzazione?

“Il progetto è nato grazie ad una campagna di crowdfunding che ha visto partecipare 320 persone da tutta Italia. Il loro apporto è stato fondamentale per far partire un progetto che si è presto rivelato più grande del previsto. Difficoltà vere e proprie non ce ne sono state. Io e Nicola siamo stati fortunati a incontrare professionisti del settore come il montatore Paolo Barone, tutto lo staff di Napoli Film Industry e il regista Fulvio Iannucci, già autore di “Francesco da Buenos Aires” e “Caffè sospeso” in onda attualmente su Netflix”.

Come è strutturato il documentario e quali argomenti tocca?

“Abbiamo subito scartato l’uso di una voce fuori campo, e confermato, invece, l’idea di utilizzare le interviste come filo conduttore del film, narrando la storia del Disco, dalla registrazione al consumo, per evidenziare le varie figure che rendono unico questo oggetto”.

Quanti mesi sono durate le riprese e in quali città siete stati?

“Siamo stati in 10 città italiane nel giro di qualche mese, partendo ovviamente da Napoli , sede della prima casa discografica italiana, la Phonotype Records fondata nel 1901, per poi raggiungere anche Roma e Milano, attuali protagoniste dell’industria musicale”.

Qualche aneddoto carino da raccontare…

“Quando siamo andati ad intervistare Carlo Verdone eravamo preoccupati del tempo a disposizione: 20 minuti non erano tantissimi per sviscerare la sua enorme passione. Ma dopo aver visto la scintilla accendersi nei suoi occhi, mentre rispondeva alla prima domanda, ci siamo resi conto che l’unica preoccupazione era quella di non ridere ai suoi racconti. Cosa che ovviamente non siamo riusciti a fare, sottoponendo il fonico, Fabio Sorrentino, ad un super lavoro per nascondere le risate”.

Quanto c’è di Napoli in questo documentario? E che legame c’è tra questa città e il vinile?

“C’è tanta Napoli in questo film. D’altronde stiamo parlando di una una delle città più “musicali” del mondo, una delle pochissime direttamente riconducibili ad un genere specifico, la Canzone Napoletana, che resiste da secoli. Anche sulla colonna sonora abbiamo voluto evidenziare le varie sfaccettature della città alternando suoni classici a modernità, con le musiche di Tony Esposito, Rino Zurzolo, Lino Vairetti, Bruno Bavota, Massimo de Vita e Ciccio Merolla”.

Il docu-film è stato selezionato per la IV Edizione del Filmaker Day di Torino e alla XVII Edizione del Rome Independent Film Festival. Porterete “Vinilici” anche all’estero?

“Chissà… Abbiamo avuto delle proposte dall’estero, ma le valuteremo con calma dopo questo primo ciclo di proiezioni”.

Il Trailer del film: https://www.youtube.com/watch?v=dM7NmN_Nkus&feature=youtu.be


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