Cultura

Il cavaliere di Toledo, un pezzo di metropolitana in superficie

L'opera dell'artista sudafricano Wlliam Kentridge si trova in via Toledo e fa parte del progetto della omonima stazione

Foto di Chiara Di Martino

Si chiama il “Cavaliere di Toledo” e, di là dalle polemiche che hanno accompagnato la scelta del nome (perché secondo alcuni fa riferimento a tre malfattori che avrebbero dato vita alla camorra), è una splendida opera realizzata nel 2012 dall’artista sudafricano William Kentridge, che con la città di Napoli ha un rapporto molto stretto. Si trova in prossimità della stazione Toledo della metropolitana, all’incrocio con via Diaz.

È su strada, ma è comunque parte del patrimonio artistico della stazione, incoronata dal Daily Telegraph la più bella d’Europa. È stato proprio il progettista – lo spagnolo Oscar Tusquets Blanca - in sinergia con il coordinatore artistico Achille Bonito Oliva a chiedere a Kentridge di collaborare all’abbellimento della nascente fermata di via Roma: dello stesso artista sono anche due mosaici custoditi all’interno (in quello sistemato nell’ammezzato c’è anche un autoritratto dell’autore, raffigurato tra la gente del popolo e San Gennaro; l’altro, nei piani inferiori, raffigura due persone con un carretto pieno di simboli della repubblica partenopea del 1700 e un gatto ispirato ai mosaici di Pompei).

La statua equestre realizzata in superficie, invece, è alta circa 6 metri ed è costruita in uno speciale acciaio che si “autoprotegge” dalla corrosione degli agenti atmosferici tramite la formazione di una speciale patina superficiale. William Kentridge, nato a Johannesburg nel 1955, è celebre per le installazioni, i disegni, gli arazzi (come quelli esposti per la prima volta al Museo Nazionale di Capodimonte nel 2009, in occasione della mostra Strade della città). Kentridge studia prima arte, per poi diplomarsi alla scuola di mimo dopo essersi trasferito a Parigi, dove inizia a lavorare anche nel campo della recitazione e della regia teatrali.


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