Cultura

Neomelodici, romantici o rapper? La sfida dei cantanti napoletani a Sanremo

Clementino, Maldestro e D'Alessio, tra citazioni di Eduardo e la Napoli di Totò all'Ariston si canta Napoli

La Napoli che canta o che conta. L'importante è esserci. Ogni anno a Sanremo c'è almeno un napoletano che si esibisce sul palco dell'Ariston, dando così il via ad una gara interna tutta "Made in Naples", perchè si sa di ugole d'oro a Napoli ce ne sono tante e dal genere neomelodico del pluricriticato Gigi D'Alessio al rap metropolitano di Clementino e compagni, ce ne è per tutti. Ma vediamo quali sono gli artisti napoletani che sono in gara quest'anno e le storie che porteranno. Per te chi vince?

#Clementino: Miseria e Nobiltà all'Ariston

La miseria, quella vera, e la nobiltà che spesso fa rima con noia. Clementino all'Ariston torna per la seconda volta quest'anno e lo fa con il brano "Ragazzi Fuori". Un artista che, come sempre, divide il pubblico e già si parla per lui del rischio eliminazione. "Se questa vita ti ha servito pane col veleno, una giornata normale, buttato in un locale. Quando tutto sembra uguale, giochi a carte con il male". Il brano, realizzato assieme al rapper Marracash, ha chiari rimandi anche alla commedia eduardiana (il pane e veleno della fame di riscatto) e parla di tutti quei giovani che non hanno trovato ancora il loro posto nel mondo e che rischiano di prendere brutte strade, ma la musica forse li salverà. Vedremo se salverà anche Clementino dal rischio eliminazione.

#Maldestro: da Scampia a Sanremo 

E' giovane e gareggia tra le nuove proposte. Il suo nome è Antonio Prestieri, in arte "Maldestro" e la musica l'ha salvato. Suo padre, Tommaso Prestieri, ex boss della camorra oggi in carcere e collaboratore di giustizia, veniva chiamato il "poeta". Vena artistica che il cantautore partenopeo ha ereditato e trasformato in musica, iniziando a studiare pianoforte e trasferendosi da Scampia al centro di Napoli, approdando, poi, al Festival di Sanremo con "Canzone per Federica", un pezzo poetico e delicato che canta dell'amore per una donna della sua stessa terra, là dove gioia e lacrime si mischiano indistintamente,  là nel quartiere della Sanità, che diede i natali a Totò, là dove la speranza convive con la paura perchè: "Sarà che siamo creature, fatte di polveri e inganni , per correggerci il cuore , non basteranno questi anni".

#Gigi D'Alessio: il veterano del palco dei fiori

Oramai un habituè del palco sanremese, Gigi D'Alessio torna al festival per la quinta volta con un pezzo molto intimo. Eh sì perchè il pupillo di Mario Merola dedica il brano "La Prima Stella" alla madre persa prematuramente. "Vorrei farti vedere il viso mio com’è cambiato qualche ruga mi ha graffiato.Come vedi gli anni passano ma non ho chiuso il cuore, io posso ancora amare". L'amore in tutte le sue forme, universale, contro il tempo e i segni della vita. D'Alessio torna a raccontare e a cantare dei sentimenti, proprio lui che ha sempre spaccato in due il pubblico di Sanremo, dai fischi per la sua storia con la Tatangelo agli applausi per i suoi pezzi di successo, staremo a vedere se stavolta la sua buona stella lo porterà in vetta al podio.


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