Le maschere di Carnevale della tradizione napoletana
Da Pulcinella a Sarchiapone: i protagonisti del carnevale partenopeo
Inizia ufficialmente il 17 gennaio, nel giorno in cui si festeggia Sant'Antonio Abate, ed inizialmente era una festa riservata ai principi, ai nobili cavalieri, alle dame, alle duchesse, alle marchese e all’alta aristocrazia napoletana. Stiamo parlando del carnevale napoletano che già nel XVII secolo era una festività molto sentita dai napoletani. E coloro che non potevano permettersi abiti sfarzosi, si arrangiavano come potevano, con maschere che hanno, poi, fatto la storia, eccone alcune.
Razzullo
Famoso personaggio della “Cantata dei pastori” di Perrucci, Razzullo si può considerare il prototipo del napoletano, costretto dalle circostanze ad essere esperto nell’arte di arrangiarsi, pur mantenendo i valori dell'onestà.
Sarchiapone
E'oramai diventato di uso comune, quando qualcuno vuole alludere al peso non proprio leggero di qualcuno, si usa il termine Sarchiapone. Questa figura appartiene anch'essa alla tradizione napoletane e fa spesso coppia con Razzullo.
Tartaglia
Bene in carne, miope e balbuziente. L'Avvocato Tartaglia si riconosce dvestito è verde a strisce gialle con un collare bianco e occhiali verdi in tinta, non passa inosservato.
Don Nicola
Tra le maschere più appariscenti, Don Nicola si presenta come un avvocato vestito in calzamaglia con una appariscente giacca settecentesca, scortato dal suo fedele servo portaborse.
La Vecchia del Carnevale
A metà tra uomo e donna, La Vecchia di Carnevale è un'anziana signora piegata in avanti, con un certo piglio di irriverenza, facendo scorgere alle sue spalle Pulcinella.
Pulcinella
Il volto di Napoli, il naso adunco, gli zigomi sporgenti, il cappello bianco. Pulcinella incarna la scaltrezza, il coraggio, indubbiamente il servo più famoso della storia, sempre in mezzo ai guai, vessato dal padrone ma sempre dalla parte del popolo.