Cronaca

Vele Scampia, cantiere fermo da 2 anni: "Ancora 350 famiglie in attesa"

Dopo l'abbattimento della vela verde tutto si è fermato per il Covid e per mancanza di fondi. Il Comitato: "Le risorse ci sono e i lavori devono ripartire subito".

Le immagini del 20 febbraio 2020, con la ruspa che inizia a distruggere la vela verda resteranno negli occhi non solo degli abitanti di Scampia, ma di quasi tutti i napoletani. A due anni e mezzo da quella giornata, i cantieri per l'abbattimento dei mostri di cemento di Napoli Nord sono fermi. "I lavori non vanno avanti da oltre un anno e mezzo - spiega Omero Benfenati del Comitato Vele - Dopo la distruzione della vela verde non si è fatto più nulla. Ci sono ancora 350 famiglie che vivono in queste prigioni  aspettano la dignità". 

Le operazioni si sarebbero fermate per due motivi: il Covid-19 e la mancanza di fondi, così come affermato anche dal presidente della Municipalità Nicola Nardella il quale confida nel Pnrr: "Tutti i cantieri d'Italia fermati dalla pandemia sono ripresi, solo a Scampia non si lavora. Per quanto riguarda i fondi, le risorse ci sono: c'è Restart Scampia, 18 milioni, i pon, 9 milioni, e i 30 milioni del patto per Napoli, oltre al Pnrr approvato il mese scorso. Ma questa vertenza deve essere messa in agenda dal Comune, bisogna cominciare a costruire i nuovi alloggi".   

L'incontro tra Comune e Comitato c'è stato ma al momento nulla si è mosso: "Abbiamo parlato con il sindaco Manfredi tre mesi fa, anche con l'assessore Lieto. Non abbiamo visto passi avanti. La politica ha tempi diversi dalle esigenze della gente. Se il cantiere non riparte siamo pronti a tornare in strada e protestare. La nostra lotta è cominciata 40 anni fa e si fermerà solo quando l'ultima famiglia avrà la casa". 


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