Cronaca

Falsi trasportatori, sparite merci per 2,5 milioni

Aziende fantasma raggiravano imprese di tutta Italia: si facevano affidare commesse esibendo false credenziali e offrendo prezzi stracciati. I carichi, però, non giungevano mai a destinazione

Camion

Mezzi di trasporto con targhe false e senza assicurazione, autisti con patenti contraffatte, contratti sottoscritti da società fittizie. E i carichi non giungevano mai a destinazione. I carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia, con i militari della Stazione di Gragnano, Pagani, Sant'Egidio del Monte Albino ed Angri, hanno eseguito questa mattina un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Torre Annunziata nei confronti di dieci persone: due sono finiti in carcere, cinque ai domiciliari e per due sono scattati gli obblighi della firma.

Le indagini della Procura di Torre Annunziata erano partite nel 2010, sulla base di querele che provenivano da numerose aziende del Centro-Nord. Nella truffa c'erano caduti in tanti: affidavano ai sedicenti trasportatori merci da consegnare ad altre aziende, che però non si vedevano mai recapitare i carichi. Si trattava infatti di un'associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita (questa l'accusa degli inquirenti), volta a sottrarre merci e rivenderle attraverso canali illeciti. Nelle mani dei ricettatori sono passati circa 2,5 milioni di euro di merci, per lo più alimentari.

La struttura delle false aziende di trasporto era prevalentemente a base familiare, e il vertice decisionale era nel territorio di Gragnano. Privi di sede legale, strutture operative ed amministrative, gli indagati contattavano le ditte interessate al trasporto su territorio nazionale offrendo prezzi vantaggiosi ed esibendo via fax credenziali aziendali ottime ma false. Riuscivano a carpire la fiducia dei committenti anche mediante l'esecuzione di piccole commesse andate a buon fine. Poi, quando ottenevano incarichi di rilevante valore economico (e di facile collocazione presso i ricettatori), la merce "spariva".

Le indagini proseguono per l'identificazione dei ricettatori delle merci. Agli indagati sono intanto stati contestati 36 episodi di appropriazione indebita di merci. Sequestrati i mezzi utilizzati: 15 autoarticolati e 7 rimorchi di proprietà in uso alle società coinvolte negli illeciti. Queste le società fittizie del presunto sodalizio criminoso: "Pianeta Lavoro srl" di Attianese Luigia, "Trasporti e Spedizioni di Scotognella Catello"; "Trasporti e Spedizioni di Sorrentino Lucia; "Sagic Sas di De Blasi Filomena". Le prime, nel 2012, erano state chiuse probabilmente a causa della pubblicità negativa derivata dai numerosi illeciti commessi. Era stata perciò creata la quarta società con l'ingresso di nuovi "collaboratori".


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