Cronaca

Terremoto Centro Italia, torna la paura: scosse avvertite anche a Napoli

Si registrano alcuni crolli nelle zone interessate dal sisma

Altre due scosse di terremoto molto forti sono state registrate nel Centro Italia tra le 11,14 e le 11,25 con magnitudo 5.4 e 5.3, dopo quella della 10.26 con potenza 5.3.

Si registrano alcuni crolli nelle zone interessate dal sisma. Il sisma è stato avvertito questa volta in maniera ancora più netta anche in Campania e a Napoli, in particolare al Vomero e nei quartieri collinari.

 La scossa è stata registrata dai sismografi dell'Osservatorio Vesuviano.

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TERREMOTO, LA MAPPA DEL SISMA: DOVE SONO STATE AVVERTITE LE SCOSSE

LA SITUAZIONE IN CAMPANIA: IL COMUNICATO UFFICIALE

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Le scosse che questa mattina hanno nuovamente segnato il Centro Italia, sono state nettamente avvertite anche in Campania. La Sala Operativa della Protezione Civile regionale sta provvedendo ad effettuare una ricognizione sul territorio in stretto collegamento con i Vigili del Fuoco e i sindaci.

Non risultano, al momento, danni a persone e cose.

I tecnici della Regione Campania, impegnati da settembre nelle verifiche di agibilità sismica sugli edifici danneggiati nelle zone terremotate, continuano ad operare e sono stati invitati ad utilizzare le cautele connesse alla criticità.

TERREMOTO, LA MAPPA DEL SISMA: DOVE SONO STATE AVVERTITE LE SCOSSE

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Le zone interessate dal sisma: Mappa Ansa

COMUNICATO INGV

Da questa mattina, 18 gennaio, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha localizzato oltre 100 eventi sismici di magnitudo maggiore di 2.0 tra le province dell’Aquila (Montereale, Pizzoli, Capitignano, Campotosto, Cagnano Amiterno) e Rieti (Amatrice). I terremoti più forti (magnitudo maggiore di 5.0) sono avvenuti alle ore 10:25 italiane di magnitudo ML 5.3 (Mw 5.1); ore 11:14 italiane di magnitudo ML 5.4 (Mw 5.5); ore 11:25 italiane di magnitudo ML 5.3 (Mw 5.4); ore 14:33 italiane di magnitudo ML 5.1 (Mw 5.0). Questi eventi sono stati localizzati dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV in un’area lunga circa 10-15 km in direzione appenninica e larga circa 5-6 km che si trova in una zona a pericolosità sismica molto alta, compresa tra l’area interessata dalla sequenza sismica del 2009 e la parte meridionale della sequenza sismica iniziata il 24 agosto scorso in Italia centrale. Dopo il terremoto del 24 agosto si sono verificati in quest’area eventi di bassa magnitudo concentrati poco a nord di Montereale e nella zona tra Pizzoli, Barete e Cagnano Amiterno; è stato registrato solo un terremoto di magnitudo maggiore di 4.0 il 29 novembre 2016 (M 4.4) a 3 km da Montereale. La faglia coinvolta dagli eventi di questa mattina appartiene al sistema di faglie dei Monti della Laga il cui settore più settentrionale si è attivato con l’evento del 24 agosto. Il terremoto storico più prossimo alla zona è quello del 2 febbraio 1703 di magnitudo Mw 6.7, ma i dati geologici disponibili indicano che questo evento sarebbe avvenuto sulle faglie più occidentali (es. Pizzoli, Monte Marine). Non si può escludere il verificarsi di terremoti di magnitudo comparabile o superiore a quelli di questa mattina.


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