Cronaca

Guerra di camorra a Pianura: un arresto per tentato omicidio

Si tratta della faida tra clan Mele e Pesce Marfella. Per il delitto venne utilizzata una giovane come “specchiettista”

Provarono a uccidere un uomo del clan rivale per vendicare un omicidio tra le loro fila ma non ci riuscirono. A distanza di due anni scattano le manette per mandante e “specchiettista” del tentato omicidio di Antonio Liberti, avvenuto a Pianura il 9 gennaio 2017. La squadra mobile di Napoli ha arrestato questa mattina Vincenzo Mele e Lucia Sorrentino accusati di tentato omicidio, porto illegale d'arma da fuoco, entrambi i reati aggravati dalle finalità mafiose per aver agito negli interessi del clan Mele.

La faida a Pianura 

L'ordinanza è stata emessa dal Gip del tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia che ha condotto le indagini sulla faida che a cavallo tra il 2016 e il 2017 coinvolse i due clan di Pianura: i Mele contro i Pesce-Marfella. Secondo gli investigatori il delitto fu deciso da Vincenzo Miele che lo ordinò per vendicare l'uccisione di un affiliato al clan, Raffaele Pisa, ucciso a Napoli il 13 dicembre 2016. A meno di un mese di distanza venne organizzato il raid a cui partecipò Sorrentino, all'epoca dei fatti ancora 20enne, che venne utilizzata come vedetta pronta a dare “la battuta” ai killer del clan. Liberti riuscì però a sfuggire al tentativo omicidiario. La Dda ha ricostruito quei giorni grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia che hanno confermato le risultanze investigative della Mobile.


 


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