Cronaca

Napoli, Sciopero Generale: la Fiom porta in piazza 20 mila persone

Lavoratori arrivati da tutto il centro-sud in corteo per protestare contro le politiche governative. In testa il segratario Landini: "Stanno trasformando la condizione del lavoro in una condizione di schiavitù"

Sciopero Fiom a Napoli @V.Graniero/NapoliToday

Migliaia i lavoratori oggi in piazza con la Fiom-Cgil a Napoli. Ventimila la stima fornita dalla stessa organizzazione sindacale.

Uno sciopero generale riuscito, che esprime in modo inequivocabile un disagio sociale che attraversa il Meridione e l'intero Paese, il malcontento della classe lavoratrice che sente sempre meno tutelati i suoi diritti e che si sta battendo duramente, in questi giorni, contro le politiche governative che riguardano il lavoro.

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Partito alle 9 da piazza Mancini, il corteo, ha attraversato la città, pacifico ma pieno di rabbia ed energia, per giungere poi a Piazza Matteotti, dove in tanti si sono alternati sul palco fino alla chiusura, intorno alle 13, lasciata, tra tantissimi applausi, al segretario generale dell'organizzazione sindacale dei metalmeccanici Maurizio Landini, che era anche alla testa del lungo corteo.

In piazza sono giunte persone da tutto il sud e dal centro d'Italia, operai, cassintegrati, licenziati, precari, lavoratori di decine e decine di aziende. In testa al corteo, accanto a Landini, anche padre Alex Zanotelli.

Bersaglio principale della protesta è il Premier Matteo Renzi, contro di lui la maggior parte dei manifesti, degli slogan e dei cartelloni.

Tanti anche i gruppi studenteschi che hanno preso parte al corteo per protestare contro la cosiddetta "Buona Scuola" del Governo. Uno dei collettivi ha atteso il passaggio del corteo srotolando diversi striscioni ("libero accesso alla formazione", "salario minimo europeo", "Block Buona Scuola" e altri) sulla facciata della sede dell'università Federico II.

Sul palco si sono alternati molti interventi, operai, cassintegrati, ma si è data anche voce all'associazione "Mai più Amianto" (all'indomani della sentenza della Cassazione che annulla per prescrizione le condanne al magnate della Multinazione Eternit), agli studenti e ai rappresentanti della rete Stop Biocidio. Grande partecipazione dalla piazza anche per l'intervento di Antonio Frosolone, l'impiegato Fiat del distaccamento di Nola, che ad agosto iniziò uno sciopero della fame e della sete per porre l'attenzione su quello che viene chiamato il "reparto di confino".

A chiudere, come anticipato, il leader della Fiom Maurizio Landini, durissimo contro il Governo e contro Renzi e applauditissimo dalla piazza in protesta. "Siamo a Napoli - ha detto Landini - per dare voce al Mezzogiorno, che ha pagato un prezzo alto, e per dire che questo non è il problema solo del Meggiorno, ma dell'Italia intera e dell'Europa". "Questa bellissima piazza - ha aggiunto il segretario Fiom - parla a tutto il Paese".

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Il leader ha ribadito che in Italia occorre una politica di "rilancio degli investimenti pubblici e privati, serve un piano straordinario anche con l'Europa altrimenti lavoro non se crea e si torna solo indietro". "E tutto questo non c'entra niente con l'articolo 18, con il rendere più precario il lavoro" ha aggiunto Landini che ha accusato Renzi di "delirio di onnipotenza" per le sue dichiarazioni sul "creare lavoro". "Nemmeno Gesù, che aveva moltiplicato pane e pesci - ha detto il leader Fiom - è riuscito a creare lavoro, Renzi evidentemente ha i deliri di onnipotenza".

"In realtà questo governo non sta creando lavoro ma sta trasformando la condizione lavorativa in un condizione di schiavitù. Stanno cercando di far passare l'idea che pur di lavorare bisogna accettare qualunque condizione, ma non è così, il lavoro deve avere diritti e i diritti vanno estesi a tutti, non tolti a qualcuno!" ha detto ancora Landini.

Dal palco, poi, si rilancia l'appuntamento con lo sciopero generale del prossimo 12 dicembre. "La battaglia per i diritti dei lavoratori non è finita, ma è appena cominciata".


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