Cronaca

Renato De Fusco: "Il Sud, un luogo di primati"

"Via Marina era tutto un susseguirsi, fino a Caserta, di fabbriche di terraglia per uso domestico, suppellettili prodotte industrialmente"

Renato De Fusco, professore emerito di Storia dell'architettura, insieme a Raffaela Rosa Rusciano è l'autore del libro "Design e Mazzogiorno tra storia e metafora".

"Il design è la metafora del progresso e il Mezzogiorno, come metafora del mancato sviluppo, sono messi a confronto nel nostro saggio", ha spiegato a Stella Cervasio della Repubblica.

Un rapporto anche storico: "Il Regno delle due Sicilie coincide cronologicamente con la Rivoluzione industriale, e il Sud è un luogo di primati: la ferrovia Napoli-Portici, le officine di Pietrarsa. Ci siamo occupati soprattutto della Sicilia, che con la sua grande imprenditoria privata fa concorrenza alle imprese del regno della Sicilia continentale: le ceramiche di Capodimonte, le seterie di San Leucio. Cose rimosse e dimenticate per ragioni di concorrenza. Nel Settecento le due Sicilie erano il terzo stato, dopo Francia e Inghilterra. Prima dell'Unità d'Italia investitori soprattutto dalla Francia e dalla Svizzera venivano a versare i loro capitali in imprese vincenti. Nessuno emigrava, c'era lavoro per tutti".

Quanto a Napoli: "Quelle industrie erano realtà. E hanno avuto un seguito fino all'Unità d'Italia. Dopo, tutto si è perduto. Via Marina, ad esempio, era tutto un susseguirsi, fino a Caserta, di fabbriche di terraglia per uso domestico, suppellettili prodotte industrialmente. Quello che Wedgwood ha creato in Inghilterra. Non c'era solo la ceramica reale di Capodimonte".