Cronaca

Biblioteca chiusa a Pompei: rischio amianto, topi e locali fatiscenti

Gli ispettori dell'Asl hanno decretato la chiusura dei locali per violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro e per il rischio amianto. Testi storici senza protezione per l'umido ed in balia dei topi

Biblioteca

Chiude, a tempo indefinito, la biblioteca della Sopraintendenza di Pompei. Finisce nell’occhio del ciclone un altro pezzo di notevole rilevanza storica di uno dei più grandi siti archeologici del mondo.

Secondo gli ispettori dell’Asl, i locali (sotterranei) della biblioteca, nella quale sono conservati circa ventimila testi di grande valore ed antichissimi, come gli scritti di Plinio il Giovane, sono fatiscenti, non a norma per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro e cosa peggiore potrebbero contenere amianto. Inoltre quest’ispezione dell’azienda sanitaria è costata alla dirigente della Biblioteca una contravvenzione di seimila euro. A riferire la notizia è Susy Malafronte dalle pagine del Mattino.

Nel mondo degli esperti c’è, adesso, molta preoccupazione per la salvaguardia di tutti questi testi di grande valore, che sono testimonianza diretta dell’antica civiltà romana. Tante le pubblicazioni anche in altre lingue, firmate dagli studiosi delle rovine di Pompei che si sono susseguiti negli anni e degli scavi effettuati nei primi anni del ‘900.

Quello che viene alla luce è un quadro di degrado e noncuranza istituzionale: libri e scritti importanti, conservanti in ambienti umidi, non adatti, lasciati all’incuria e destinati a diventare cibo per topi. A quanto pare il problema dei crolli a Pompei non riguarda solo i complessi monumentali degli scavi, ma anche le testimonianze scritte che dovremmo custodire come gemme preziose.


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