Cronaca

Omicidio Rosa, lo zio: "Era imbavagliata e seminuda. Vogliamo giustizia"

Il racconto di Angelo: "Trovata in bagno con i vestiti strappati. Come può un genitore superare tutto questo? Alla Magistratura chiediamo che l'assassino non possa far male ad altre famiglie"

"Rosa è stata trovata in bagno, con i vestiti strappati, senza vita. Come può un padre superare tutto questo?". Le parole di Angelo Alfieri, lo zio di Rosa, la 23enne uccisa il 1 febbraio a Grumo Nevano, raccontano di un dolore ancora troppo forte per essere metabolizzato.

Il giorno dopo a Grumo Nevano è il tempo delle riflessioni, dei pensieri che non hanno fatto chiudere occhio per tutta la notte. Scovato Elpidio D'Ambra, il presunto assassino reo confesso, è il tempo delle ricostruzioni, delle testimonianze, di ricucire le ultime ore, gli ultimi giorni che hanno condotto all'omicidio di Rosa Alfieri. 

"Noi non conosciamo questa persona - afferma Angelo - è qui da solo un mese, lo abbiamo visto solo un paio di volte. Rosa ha avuto la sfortuna di imbattersi in un mostro. Lei, che a 23 anni stava pensando a costruire il suo futuro, pensava al lavoro e aveva aperto una società". 

Angelo Alfieri ringrazia le forze dell'ordine e rivolge un appello alla Magistratura: "Nessuno vuole togliere il diritto alla vita all'assassino di mia nipote, ma vogliamo giustizia. Non vogliamo che faccia del male ad altre famiglie. Non si dimentichi che qui è morta una ragazza di 23 anni". 

Poi, ancora un ricordo di Rosa: "Era piccola, garbata. Una preda facile per il suo assassino".


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