Cronaca

Morte Gerardo Marotta, Palazzo Serra di Cassano: aperta la camera ardente

Il fondatore dell'Istituto per gli Studi Filosofici di Napoli ha perso la vita a 89 anni per una crisi respiratoria sopraggiunta mentre era ricoverato in una clinica

Camera ardente (Foto Clemente)

E' stata aperta questa mattina alle ore 9.00 la camera ardente con il corpo senza vita dell'Avvocato Gerardo Marotta, a Palazzo Serra di Cassano. Il fondatore dell'Istituto per gli Studi Filosofici di Napoli ha perso la vita a 89 anni per una crisi respiratoria sopraggiunta mentre era ricoverato in una clinica per una brutta caduta.

Presenti tra gli altri, Luigi de Magistris e l'ex sindaco di Napoli, Antonio Bassolino.

Sempre da Palazzo Serra di Cassano muoveranno i funerali in forma laica, sabato 28 alle ore 12.00.

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IL RICORDO DI SAVIANO

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Il ricordo di Roberto Saviano in un post sui social network: "Addio Gerardo Marotta. Addio Avvocato. All'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici devo molto. Convegni e dibattiti che non avrei potuto ascoltare altrove li ritrovavo nel cuore di Napoli. Salire le meravigliose scalinate di Palazzo Serra di Cassano, significava entrare in uno spazio senza tempo, in grado di focalizzarsi su ciò che solo qualche metro più in là, fuori da quel luogo, era considerato inutile difficile lontano. L'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici è stato il cuore della cultura filosofica italiana. Ora tutti ricordano e compiangono, ma le vite sorelle dell'Istituto e dell'Avvocato sono state difficili. Mancavano sempre fondi e l'ultima beffa amara è il nomadismo dell'immensa e preziosissima biblioteca dell'Istituto che non ha ancora trovato collocazione. Lasciato solo Marotta a custodire, tra gli altri volumi, gli originali di Benedetto Croce e Giordano Bruno. Lasciata nei depositi la biblioteca, sfrattata dalle stanze simbolo della ricchezza e della libertà del pensiero napoletano. E come sempre la cultura in Italia è celebrata post mortem, quando chi l'ha realmente sostenuta non ha più voce per poter dire: "Cosa avete fatto voi per lei?". Ora applausi ed encomi, in vita solitudine e indifferenza, al più qualche pacca sulla spalla. "Fujtevenne", disse Edoardo, da Napoli, riferendosi a chi voleva tutelare il proprio talento. Fujtevenne oggi dall'Italia se volete provare a vivere di cultura: qua non è aria!"


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