Cronaca

Mascherine obbligatorie e passeggeri a numero chiuso: come cambia il trasporto nella Fase 2

L'Anm si prepara alla riapertura parziale del 4 maggio. L'amministratore Pascale: "I bus non effettueranno fermate se già pieni e ci sarà accesso limitato alle banchine della metro"

L'abitudine all'affollamento nei mezzi pubblici, fino a ritrovarsi schiena contro schiena con altri passeggeri sconosciuti, è ne dna di ogni cittadini napoletano. Ma anche il trasporto locale sarà rivoluzionato dalla Fase 2 dell'emergenza Coronavirus. L'Anm sta studiando le misure da adottare per far fronte all'esigenza di limitare la diffusione del contagio del Covid-19. Sebbene le linee guida del Governo non siano state ancora pubblicate, ci sono alcuni punti già noti. 

"Ciò che sappiamo con certezza - afferma Nicola Pascale, amministratore unico dell'Azienda - è che gli utenti, per accedere ai mezzi, dovranno portare la mascherina. Il secondo elemento fondamentale sarà la distanza di sicurezza, anche se su quella attendiamo le precisazioni del Ministero. Noi, comunque, ci stiamo anticipando. Sui bus abbiamo garantito la distanza tra conducente e passeggeri, di cui abbiamo limitato il numero. I conducenti hanno la facoltà di non effettuare la fermata in presenza di un numero già elevato di utenti. Per la metropolitana dobbiamo pensare a una limitazione degli accessi nelle varie stazioni e nei singoli treni, con scaglioni ogni 10 minuti. Attiveremo solo due tornelli, così da non doverli controllare tutti e stiamo dividendo i percorsi di ingresso e uscita". 

Immaginare un controllo dell'accesso così capillare, senza pregiudicare la qualità di un servizio, spesso già precario, è difficile. "E' un tema che esiste - ammette Pascale - ma dobbiamo anche pensare che rispetto ai 140mila utenti al giorno che avevamo prima dell'emergenza, ne conteremo circa 20mila. Sicuramente, questi controlli necessitano di supporti tecnologici che esistono ma che non saranno pronti il 4 maggio. Per quelli ci vorrà più tempo, per ora dovremo adottare misure più artigianali". 

La contrazione di passeggeri, da 140mila a 4mila al giorno, ha rappresentato un duro colpo alle casse dell'Anm, appena uscita da un concordato e che aveva approvato, nel 2018, il primo bilancio in attivo dopo ani di perdite: "Anche nel 2019 abbiamo chiuso con il segno più. Questa tragedia non ci voleva. Solo tra marzo e aprile abbiamo incassato 9 milioni di euro in meno. Ciò che ci rasserena è che la crisi del trasporto è nazionale e ci vorrà, necessariamente, un intervento dello Stato". 


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