Cronaca

Fermo non convalidato per Raia ma resta in carcere

Il giudice ha scelto di lasciare dietro le sbarre il 36enne accusato di essere un esattore del clan Gionta di Torre Annunziata

Il gip del tribunale di Napoli ha deciso di lasciare in carcere Raffaele Raia, ritenuto dall'antimafia un nuovo esattore del clan Gionta di Torre Annunziata. Il giudice partenopeo ha scelto però di non convalidare il fermo eseguito dai carabinieri del Nucleo investigativo oplontino su richiesta del pm della Dda, Claudio Siragusa. Una decisione quella del magistrato che, nonostante non abbia convalidato il fermo così come è stato eseguito, evidenzia la necessità della misura cautelare. Il giudice ha probabilmente ritenuto fondamentale che Raia rimanesse in carcere per sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza tanto da emettere la misura cautelare. Non è inusuale che venga effettuato il fermo per evitare eventuali pericoli di fuga che però in questo caso non sono stati ravvisati dal Gip che ha però accolto la richiesta di misura cautelare prevista in caso di aggravante dell'utilizzo del metodo mafioso. Al detenuto, difeso dall'avvocato Giuseppe De Luca, non resta che tentare il ricorso al tribunale del Riesame.

Raia è stato arrestato lo scorso 17 maggio con l'accusa di tentata estorsione aggravata dall'utilizzo del metodo mafioso. Secondo l'antimafia avrebbe provato ad estorcere denaro ad un commerciante del posto non riuscendoci ma minacciandolo che ci sarebbero state delle conseguenze. Raia è figlio di Amedeo, killer del clan Gionta condannato all'ergastolo per l'omicidio di Ettore Merlino del clan Ascione Papale, su via Nazionale tra Torre Annunziata e Torre del Greco, il 24 maggio 2007. Con l'accusa di estorsione venne arrestato anche il fratello Catello in un'operazione dei carabinieri del luglio 2012 ad altri quattro giovani emissari del clan Gionta.  


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