Cronaca

Denuncia carabiniere per violenza sessuale in caserma: condannata per calunnia

Secondo i giudici non ci sarebbe stata violenza. Il pm aveva comunque chiesto l'assoluzione della donna (per lei un anno e quattro mesi di carcere con pena sospesa) ritenendo che nelle sue parole potesse "non esserci dolo"

Condannata per calunnia. Trentasette anni, residente a Ravenna, la donna aveva denunciato un carabiniere di Napoli lamentando una violenza sessuale subita in caserma, violenza secondo i giudici in realtà mai verificatasi. All'imputata, processata con rito abbreviato, sono stati inflitti un anno e quattro mesi di carcere con pena sospesa. Dovrà inoltre pagare al militare partenopeo (51 anni, al tempo in servizio a Ravenna) una provvisionale di 5mila euro.

La Procura aveva chiesto l'assoluzione, ritenendo che nelle parole della donna potesse non esserci dolo. La vicenda, denunciata a dieci mesi dai fatti, risale alla mezzanotte tra il 10 e l'11 gennaio 2018 quando il militare, adducendo questioni investigative, aveva fatto entrare al comando provinciale due donne conosciute poco prima in un bar, tra cui appunto la 37enne.
Questa aveva poi fatto riferimento a due episodi: quello in caserma, e un secondo approccio che il militare avrebbe tentato a casa sua. Fatto, quest'ultimo, che non era oggetto di contestazione.

Ad escludere la violenza erano stati due elementi: la testimonianza dell'amica della 37enne presente, e quella del piantone della caserma, che non aveva fatto emergere "particolari atteggiamenti" della donna all'uscita. Per i fatti di quella notte anche il carabiniere di recente è stato condannato a 11 mesi, con pena sospesa, per truffa, falso ideologico e forzata consegna.


Si parla di