Cronaca

Maxi blitz contro i Casalesi. Richiesta di arresto per Nicola Cosentino

Operazione coordinata dalla Procura della Repubblica e dalla Dda di Napoli. Fra i destinatari personaggi del settore bancario ed imprenditoriale. Si indaga su ipotesi di voto di scambio per le amministrative 2007 e 2010

Nicola Cosentino e Luigi Cesaro

È in atto in queste ore una vasta operazione anticamorra a Caserta e sul territorio nazionale. Personale della Dia di Napoli e del Comando Provinciale carabinieri di Caserta stanno eseguendo decine di arresti, perquisizioni e sequestri nell'ambito di una vasta operazione anticamorra contro numerosi esponenti e fiancheggiatori del clan dei Casalesi, coordinata dalla Procura della Repubblica e dalla Dda di Napoli.

Fra i destinatari anche esponenti politici di rilievo nazionale e locale, personaggi del settore bancario ed imprenditoriale attivi, oltre che in Campania, nel Lazio, in Toscana, nell'Emilia Romagna, in Lombardia ed in Veneto.

Chiesto inoltre l'arresto per il deputato del Pdl, ex sottosegretario nel governo Berlusconi, Nicola Cosentino. I reati attribuiti al parlamentare sono concorso in falso, violazione della normativa bancaria e reimpiego di capitali. La richiesta è firmata dai pubblici ministeri Antonello Ardituro ed Henry John Woodckock, il blitz che ha portato al fermo di 55 indagati dal gip Egle Pilla. Per Cosentino è la seconda richiesta di arresto: attualmente è imputato di concorso esterno in associazione camorristica perche ritenuto il "referente politico nazionale" del clan dei Casalesi.

L'operazione denominata in codice "il principe e la ballerina", dove la ballerina sarebbe la scheda elettorale, fa luce infatti su ipotesi di voto di scambio per le amministrative 2007 e 2010 nel comune di Gomorra.

E tra gli indagati - ma non per camorra - c'è anche il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro. Secondo l'accusa, accompagnò Cosentino a Roma per sollecitare i vertici di Unicredit a concedere un credito a favore del clan, peraltro garantito da una falsa fidejussione. Come si legge in un comunicato della Procura: "Pochi giorni dopo tale intervento il finanziamento, che fino a quel momento aveva incontrato ostacoli e rallentamenti, veniva sbloccato". Il finanziamento ammontava a 5 milioni e mezzo di euro e all'epoca Cosentino era sottosegretario all'Economia.

Quanto alle irregolarità elettorali, queste riguarderebbero le amministrative a Casal di Principe del 2008 e del 2010. Nel 2007, in particolare, grazie a falsi documenti procurati con la complicità di dipendenti comunali, esponenti del clan dei casalesi si sostituirono a certe tipologie di iscritti - come i malati di mente, persone molto anziane, che vivevano lontano dal Comune o appartenenti ai testimoni di Geova che, per scelta, non esercitano il diritto di voto - depositando le schede elettorali al loro posto. In occasione della tornata elettorale del 2010, si sono registrati, secondo la Procura, «intimidazioni, corruzioni, indebite pressioni, brogli» e, in un caso, addirittura minacce di morte: il boss Demetrio Corvino, armato di pistola, obbligò un uomo a salire in auto e lo minacciò, dicendogli che se suo fratello non avesse smesso di parlare con una giornalista, gli avrebbe fatto del male. Sempre nel 2010 venne utilizzato il meccanismo della scheda ballerina. I sostenitori del candidato a sindaco Antonio Corvino dovevano portare all'esterno dei seggi una scheda elettorale in bianco che, dopo essere stata contrassegnata con il voto di preferenza, veniva consegnata a un altro elettore, il quale la inseriva nell'urna. Quest'ultimo, a sua volta, portava fuori dal seggio la scheda da votare che gli era stata legittimamente consegnata dagli addetti alle sezioni per l'esercizio del voto, reiterando il meccanismo.

E ancora, secondo il collaboratore di giustizia Luigi Grassia, il cantante neomelodico Ciro Ricci era "felice e contento di stare in mezzo ai camorristi" e nella campagna elettorale del 2007 si esibì in favore del candidato Sebastiano Ferraro. Questo il suo racconto, contenuto nell'ordinanza di custodia cautelare eseguita questa mattina da Dia e carabinieri: "Conosco il cantante neo melodico Ciro Rigione, in arte Ciro Ricci. Sono in grado di riferire dettagliatamente del rapporto fra questo cantante e Alessandro Cirillo e noi altri del clan. Devo subito dire a proposito del Rigione che lo stesso era semplicemente felice e contento di stare in mezzo a noi camorristi del clan dei casalesi. Dunque ritengo che la vera motivazione per cui il predetto ci frequentava, e ci frequentava con particolare intensità, sia propria questa. Non mi risulta, anche se non ho elementi certi per escluderlo, che il Rigione ci facesse favori del tipo nasconderci armi o darci ospitalità. Ricordo che lui veniva in mezzo a noi a Casal di Principe e si intratteneva con noi per passare il tempo. Non dico che stesse tutti i giorni a Casal di Principe insieme ed a casa di Alessandro Cirillo, ma certo più volte a settimana. Ovviamente il Rigione nel suo ambito si metteva disposizione del clan nel senso che quando glielo chiedevamo veniva a cantare da noi per ogni ricorrenza, battesimi, matrimoni ecc... Per quanto mi riguarda, posso dire che il Rigione è venuto a cantare per la festa di battesimo di mio figlio Renato". Alle elezioni del 2007 "Rigione cantò nel corso di una manifestazione politica in favore di Ferraro Sebastiano. Il Rigione venne portato a cantare in favore di Ferraro Sebastiano proprio dal Cirillo".


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