Ponticelli, la lapide che ricorda Francesco Paolillo è circondata dall'immondizia
Nel 2004 l'allora 14enne perse la vita giocando nel cantiere di viale Carlo Miranda, che non è stato ancora messo in sicurezza. Il fratello la cura personalmente ma è costretto a denunciare continui episodi di inciviltà
"Così disonorano la memoria del mio fratellino". È allo stremo delle forze Alessandro Paolillo, fratello di Francesco, il 14enne morto nel 2005 nel cantiere di viale Carlo Miranda, a Ponticelli, cadendo tra i piloni di un palazzo in costruzione. Da allora poco o nulla è cambiato: il cantiere viene sequestrato di volta in volta ma mai messo in sicurezza, per cui resta accessibile a bambini, signore che portano il cane a spasso, uomini che scaricano abusivamente i rifiuti. La lapide voluta dal fratello per ricordare Francesco, a pochi metri dall'ingresso del cantiere, è ora circondata dai rifiuti. Alessandro la cura personalmente ma è stufo di dover combattere l'inciviltà di passanti e residenti. "Dovrebbero avere più rispetto per Francesco", spiega.
La piccola area giochi di viale Carlo Miranda intitolata alla memoria di Francesco, dopo essere stata dichiarata inagibile, dovrebbe essere riaperta a breve.
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