Cronaca

"Campania zona rossa": l'anticipazione di de Magistris

"Da un'analisi puntuale dei dati molto probabilmente siamo già lì", spiega il sindaco

"Temo che la Campania stia andando verso la zona rossa". A dirlo è il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ai microfoni di radio Crc. "Da un'analisi puntuale dei dati molto probabilmente siamo già lì anche se aspetto di leggere la versione definitiva del Dpcm. Ieri sera abbiamo lavorato su varie bozze e quindi potrebbe sempre cambiare qualcosa. Al di là della zona in cui ci troveremo, c'è un'incapacità con cui è stata gestita la fase del dopo lockdown, soprattutto dal punto di vista sanitario e questo ci porta inevitabilmente verso misure più restrittive", prosegue il sindaco che dunque profila la zona rossa (più restrittiva) per Napoli e non la arancione di cui tutti stanno parlando in questi giorni.

Governo impreparato

 ''Il Governo nazionale non si è fatto trovare prontissimo sul piano sanitario su cui ci voleva più pressione e coordinamento ma anche dal punto di vista sociale ed economico non è stato pronto per affrontare questo autunno. Ora di fronte a uno tsunami di questo tipo, contestualmente alle limitazioni, serve l'immissione di liquidità, serve un'azione forte contro il disagio e la povertà e un grande piano per il lavoro'', ha concluso il sindaco

Misure per la zona arancione

Nelle Regioni che si collocano in uno scenario intermedio le misure adottate sono invece più stringenti, e tra queste dovrebbe esserci la Campania. Oltre a quanto decretato per la "zona verde", sarà vietato ogni spostamento, in entrata e in uscita, dalla Regione e in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute o per situazioni di necessità. Chiusi anche bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ad esclusione delle mense e del catering, con l'autorizzazione per tutti alla consegna a domicilio.

Ulteriori misure per la zona rossa

Nelle "zone rosse" si aggiungono ulteriori misure, ancora più stringenti, molto simili a quanto non sia stato già adottato la scorsa primavera. Chiusi i negozi al dettaglio, tranne alimentari, farmacie, edicole; chiusi i mercati di generi non alimentari, vietate le attività sportive anche nei centri all'aperto. Consentito svolgere individualmente attività motoria (sport e passeggiate), ma solo in prossimità della propria abitazione, individualmente. Didattica in presenza per scuola dell'infanzia, elementare e prima media. Restano - ed è una delle pochissime modifiche apportate tra la bozza e la versione finale - aperti i parrucchieri.


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