Cronaca

Clan Troncone, due arresti dopo la denuncia di un imprenditore

In manette presunti appartenenti alla famiglia camorristica di Fuorigrotta. L'accusa è tentata estorsione con metodo mafioso

Nelle prime ore di stamattina, i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due persone, ritenute appartenenti al clan camorristico Troncone. Si tratta di Vitale e Luisa Troncone, du 52 e 41 anni: l'ipotesi di reato per loro è tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso.

Ad emettere il provvedimento è stato il Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea, mentre ad eseguirlo sono stati i carabinieri del nucleo investigativo di Napoli e della compagnia di Napoli–Bagnoli. Le indagini che riguardano i due arrestati sono state coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli - Direzione distrettuale antimafia.

Secondo gli inquirenti sono stati raccolti a carico di Vitale e Luisa Troncone "indizi di colpevolezza" questo "in relazione ad una richiesta di natura estorsiva fatta con modalità mafiose, agli inizi del mese di giugno c.a., nei confronti di un imprenditore che, tra gli anni 2016 e 2017, aveva ricevuto un prestito da una terza persona". Le attività investigative sono partite proprio dalla denuncia dell'imprenditore.

Gli inquirenti hanno ricostruito che con il fallimento delle attività imprenditoriali del denunciante, chi gli aveva garantito il finanziamento delle somme richieste per proseguire aveva reclamato la restituzione di quanto prestato. Dopo il no della vittima, sarebbero intervenuti gli indagati che, "con reiterate minacce e facendo sempre leva sull’appartenenza al sodalizio camorristico operante nell’area di Fuorigrotta", avevano preteso la restituzione delle somme.


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