Cronaca

"Sua figlia è stata arrestata", ma era una truffa: in manette due napoletani in trasferta

I due, con l'aiuto di un finto avvocato, sono riusciti a raccogliere illecitamente 60mila euro

Due napoletani di 55 e 28 anni sono stati arrestati dai carabinieri di Savona per truffa aggravata, estorsione e possesso di documenti d'identità contraffatti. Come accertato dalle indagini i due partivano dalla città partenopea per truffare donne anziane nel Nord Italia facendo credere loro che la figlia fosse stata arrestata.

Ben sei in totale gli episodi contestati dai militari tra giugno e ottobre 2021, per un totale di 60 mila euro raccolti illecitamente in 4 mesi. Le truffe sono avvenute nelle province di Savona (2 casi), Imperia, Verona, Belluno e Cuneo. Il modus operandi era sempre lo stesso: le vittime, tutte over 80, ricevevano una telefonata da parte di una donna (un finto avvocato).

Venivano informate dell'arresto della figlia, responsabile di aver investito sulle strisce un anziano, ridotto in fin di vita; per evitarle il carcere, 'l'avvocato' suggeriva di pagare una cauzione il cui importo variava dai 5 ai 25 mila euro. La somma andava consegnata ai 'parenti' dell'anziano investito, e a ritirarla si presentava un presunto maresciallo dei carabinieri.

I due truffatori partivano da Napoli con un'auto a noleggio, diversi telefoni cellulari intestati a prestanome (tutti cittadini stranieri inesistenti) e documenti d'identità contraffatti e raggiungevano la città prescelta per il colpo, dove rimanevano per due giorni, il tempo necessario per consentire al finto avvocato di chiamare tutte le utenze fisse della zona ed individuare la vittima.

Ad incastrare la banda l'ultima 'trasferta' in Piemonte il 18 ottobre, quando i carabinieri di Savona, coadiuvati dai militari competenti per il territorio, sono riusciti a fermare i due napoletani in un albergo poco dopo la truffa a una 84enne di Mondovì. 


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