Vomero

Povertà a Napoli: situazione sempre più preoccupante

La denuncia di Gennaro Capodanno

“ Dopo le festività natalizie, finite le cene offerte ai meno abbienti, con tanto di passerella, la situazione nel capoluogo partenopeo, per quanto riguarda la povertà, appare in netto peggioramento – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. In particolare sono fortemente aumentati i questuanti, i barboni, le persone che rovistano ad ogni ora del giorno all’interno dei cassonetti per la spazzatura o per gli abiti usati, alla ricerca di cibo ma anche di vestiti dismessi, ma, e questo è l’aspetto più preoccupante, sono aumentate le persone che chiedono la carità per strada accompagnate da bambini anche in fasce “.

         “ Eppure – stigmatizza Capodanno - in questa situazione sempre più difficile, nella quale le istituzioni dovrebbero collaborare per un progetto unitario volto a venire incontro alle esigenze vitali dei meno abbienti, dei nuovi e dei vecchi poveri, di coloro che non solo non hanno un tetto ma che non hanno nulla con cui sfamarsi, si continua a mettere in campo iniziative episodiche e sporadiche, senza che si tenga conto del forte preoccupante incremento, registrato negli ultimi tempi, di tale fenomeno “.

         “ Napoli – continua Capodanno – in questo momento avrebbe bisogno di ben altro. Basta fare una passeggiare per i vari quartieri per osservare i risultati della grave e perdurante situazione economica che affligge la popolazione, i cui deleteri effetti sono ogni giorno più evidenti. Anche in quartieri come il Vomero, un tempo ritenuti, sotto quest’aspetto, una sorta di isola felice “.

         “ Per questo invito tutti – conclude Capodanno -, a partire dai vertici istituzionali, a lavorare concretamente alla soluzione dei problemi più cogenti e sentiti della cittadinanza, specialmente a favore delle persone meno abbienti, ricordando che solo uniti si può vincere la battaglia contro la difficile congiuntura economica che, nel capoluogo partenopeo, sta facendo sentire, ancora più marcati, i suoi nefasti effetti “.


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