L'Oro di Napoli

I 4 teatri più famosi del centro storico di Napoli

Dal San Carlo al Mercadante, NapoliToday vi accompagna in tour alla scoperta delle strutture teatrali più antiche e suggestive del centro antico della città

Teatro San Carlo

Tra i tanti primati che vanta il capoluogo partenopeo vi è quello che riguarda le strutture teatrali. Napoli, infatti, è la città con più teatri attivi d’Italia. NapoliToday vi accompagna in tour alla scoperta dei teatri più famosi che risiedono nel centro storico della città.

Teatro San Carlo

E’ il teatro più antico del mondo tra quelli ancora attivi, fu costruito 41 anni prima della Scala di Milano e 55 prima della Fenice di Venezia. Ed è uno dei più capienti d’Italia, con i suoi 1386 posti, oltre ad essere il più bello del mondo, essendosi classificato prima del Bolscioi, dell’Opéra Garnier e della Scala di Milano. Il San Carlo è stato costruito per volere di Carlo di Borbone, da Giovanni Antonio Medrano ed Angelo Carasale per una capienza da 3.000 posti, e inaugurato il 4 novembre 1737, proprio in occasione del giorno dell'onomastico del re (da qui deriva il nome). Comunica con l’adiacente Palazzo Reale attraverso una porta che si apre proprio alle spalle del palco reale, in modo che il re potesse recarsi agli spettacoli senza dover scendere in strada. La sala accoglie 184 palchi disposti in sei ordini, più un palco reale capace di ospitare dieci persone. Il progetto introduce la pianta a ferro di cavallo, la più antica del mondo, modello per il teatro all'italiana: su questo modello furono costruiti i successivi teatri d'Italia e d'Europa. Ogni palco ha in una delle pareti laterali uno specchio inclinato per riflettere il palco reale: perché? Perché nessuno spettatore aveva il diritto di applaudire o chiedere un bis prima che lo facesse il re. Pian piano la sua fama crebbe e attirò illustri personalità di fama internazionale, come il giovane Mozart e Domenico Cimarosa. Tra i personaggi illustri che hanno diretto il teatro, Gioachino Rossini (dal 1815 al 1822) e Gaetano Donizetti (dal 1822 al 1838). Nella prima metà del Novecento, su disegno di Michele Platania, fu creato un foyer sul lato che porta ai giardini del Palazzo Reale: l'ambiente oltre ad accogliere gli spettatori durante gli intervalli delle opere viene tutt'oggi utilizzato anche come sala in cui si tengono piccoli concerti ed eventi.

Indirizzo: Via San Carlo, 9

Teatro Bellini

Più giovane di oltre un secolo del San Carlo e ancora gestito dalla famiglia del regista Tato Russo, che lo acquisì negli anni ’80 per riportarlo all’antico splendore dopo alcuni anni di decadenza agli inizi del dopoguerra. Un detto napoletano riferisce : “'O San Carlo p' 'a grandezza, 'o Bellini p' 'a bbellezza” ("Il San Carlo per la grandezza, il Bellini per la bellezza"). Perché in effetti è davvero bello lo stabile che oggi si trova in via Conte di Ruvo, a un passo dall’Accademia di Belle Arti e due dal Conservatorio di San Pietro a Majella. A commissionare nel 1864 all'architetto Carlo Sorgente la realizzazione di un teatro nell’attuale Vincenzo Bellini, dedicato al musicista catanese (che a Napoli aveva studiato e prodotto alcune delle sue opere più belle) l'avvocato napoletano barone Nicola Lacapra Sabelli. Il progetto fu approvato nell’ambito della cosiddetta bonifica delle Fosse del Grano, un piano di ristrutturazione urbanistica della zona che coinvolse il Museo Nazionale, Port'Alba e il Conservatorio di San Pietro a Majella. Fu così realizzato un teatrino a pianta circolare, con un solo ordine di palchetti e due ordini a loggia continua, capace di ospitare 1200 spettatori. Fino al 1869 ospitò soprattutto spettacoli circensi ed equestri e qualche rappresentazione lirica. Nell'aprile di quell’anno, poi, il “Vecchio Bellini” fu distrutto da un incendio che ne lasciò in piedi le sole mura esterne. Il “Nuovo Bellini”, che avrebbe dovuto ospitare principalmente opere liriche, fu riprogettato in via Conte di Ruvo e l’architetto Sorgente fu incaricato di ristrutturarlo ispirando all'Opéra-Comique di Parigi. Fu cambiata anche la struttura: la pianta del teatro divenne a ferro di cavallo, con cinque ordini di palchi e un ordine a loggia continua.

Indirizzo: Via Conte di Ruvo, 14

Teatro Mercadante

Inaugurato poche decine di anni dopo il San Carlo, è stato il teatro di Eduardo Scarpetta, che qui vi recitò quasi tutte le sue commedie diventandone promotore assoluto. Nato come Teatro del Fondo, dal nome di una società militare che mise in opera la struttura nel 1778, nel 1870 è diventato Teatro Mercadante in onore dell'omonimo musicista pugliese formatosi a Napoli. Dedicato particolarmente all’Opera “buffa” e “seria", divenne, durante la Repubblica Partenopea, "Teatro Patriottico", ospitando drammi e "Inni patriottici", tra cui quello di Cimarosa. Con la Restaurazione il Mercadante recuperò la sua funzione operistica ed ospitò musicisti come Rossini, Bellini, Donizetti e Verdi. Tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento ospitò la grande prosa italiana e internazionale. Dopo diversi lavori di restauro, dal 1959 al 1963 ottenne il riconoscimento di Teatro Stabile. Nel 1963 poi fu chiuso per inagibilità. Nel 1973 il Teatro venne trasferito dal Demanio al Comune di Napoli e nel 1979 iniziò l'ultimo restauro con la creazione di nuovi servizi. Dal 1995 ad oggi, ha dato il via a interessanti stagioni teatrali promosse dal Comune di Napoli, affiancate da progetti di teatro contemporaneo, videorassegne, teatro scuola, diventando una realtà culturalmente operante in città. Dalla stagione teatrale 2003-2004 il Mercadante è gestito dall'Associazione Teatro Stabile della città di Napoli.

Indirizzo: Piazza Municipio

Teatro San Ferdinando

Il teatro San Ferdinando è il tempio della drammaturgia napoletana, è il teatro di Eduardo De Filippo, che arrivò ad indebitarsi pur di ricostruirlo dopo il secondo conflitto mondiale. La data della sua apertura è incerta: sappiamo che fu inaugurato alla fine del 700 con l’opera di Domenico Cimarosa “Il falegname” e dopo essere stato quasi del tutto raso al suolo Dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, fu acquistato nel 1948 da Eduardo De Filippo e riaperto nel 1954. Per circa 26 anni il San Ferdinando ha incarnato lo spirito di Eduardo, fino alla sua chiusura del 1980. Luca De Filippo lo donò poi al Comune di Napoli che lo restaurò e riaprì nel 2007. Oggi il teatro, disposto su tre livelli raccordati da una doppia scala di marmo, è capace di ospitare fino a 500 spettatori. A caratterizzare i palchetti i nomi di personaggi del teatro napoletano al posto dell’abituale numerazione. Il grande foyer, inoltre, ospita in una esposizione permanente numerosi cimeli appartenuti alle grandi figure della tradizione teatrale napoletana. Al suo interno è possibile ammirare abiti e foto di scena di Eduardo, Scarpetta, Viviani, Totò, Troisi e molti altri. Oggi il San Ferdinando è gestito, insieme al Mercadante e al Ridotto Mercadante dell’Associazione Teatro Stabile di Napoli.

Indirizzo: Piazza Eduardo de Filippo, 20


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