L'Oro di Napoli

I 7 murales più instagrammati dei Quartieri Spagnoli

NapoliToday vi accompagna in un tour alla scoperta dei murales più belli e fotografati dei quartieri

Maradona e Iside velata

I Quartieri Spagnoli sono una delle zone più affascinanti e folkloristiche di Napoli. A caratterizzarli è la struttura reticolare che scende dalle alture dominate da Castel Sant'Elmo e si estende su 3 zone: San Ferdinando, Avvocata e Montecalvario. I quartieri nacquero per volontà dal viceré don Pedro di Toledo nel 1536 per acquartierare i soldati spagnoli destinate alla repressione di eventuali rivolte della popolazione napoletana, oppure come dimora temporanea per i soldati che passavano da Napoli. Fin dalla loro nascita, per l’elevata densità abitativa ed edilizia, sono sempre stati un luogo fecondo di fenomeni criminali. Nonostante l'emanazione, da parte di Pedro de Toledo, di alcune apposite leggi tese a debellare il fenomeno, il quartiere è rimasto nel tempo una zona a rischio con grandi difficoltà sociali.

Solo con l’apertura, nel 2012, della stazione Toledo della Linea 1 della metropolitana di Napoli, in prossimità dei Quartieri Spagnoli, e della seconda uscita della stazione, in piazza Montecalvario, la zona ha iniziato un periodo di rinascita e riabilitazione turistica, tutt'oggi in corso. Un cambiamento fortemente voluto dalle associazioni locali che organizzano attività per bambini e ragazzi e aiutano con numerose iniziative le famiglie più bisognose. Inoltre, negli ultimi anni la zona ha acquisito una nuova conformazione urbanistica grazie all’apertura di nuovi negozi e punti di ristorazione, piccoli mercati di pesce e ortofrutticoli, che si mescolano al folklore che la zona conserva. I Quartieri Spagnoli sono oggi uno dei luoghi più visitati e fotografati dai turisti, e famosi nel mondo anche per le numerose opere di street art. NapoliToday vi accompagna in un tour alla scoperta dei murales più instagrammati del quartiere.

“Quore Spinato” - Progetto di Cyop&Kaf 

“Quore Spinato” è un Progetto che include 243 opere firmate da Cyop&Kaf, maestri della street art napoletana. Cyop e Kaf sono stati forse i primi a riempire i muri di Napoli con i loro vivaci e particolari disegni che poi qualcuno ha iniziato a chiamare “murales”. Per conoscere la collocazione dei murales segui la , dove li troverai divisi in quattro categorie: vivi, morti, morti viventi e privati.

Murale di Eleonora Pimentel Fonseca

E’ un’opera della street artist italo-spagnola, Leticia Mandragora, che ritrae la nobildonna portoghese, eroina della rivoluzione napoletana del 1799 che visse nei Quartieri Spagnoli. Il murale è situato sulla facciata dell’ex mercatino di Sant’Anna di Palazzo, orami in disuso.

Murale di Iside velata

In via Emanuele de Deo si trova un fantastico murale della dea Iside realizzato da Francisco Bosoletti, street artist argentino. Il murale è ispirato alla “Pudicizia”, la scultura di Antonio Corradini conservata nella Cappella Sansevero (dove si trova il famoso Cristo Velato), che rappresenta la mamma del principe Raimondo di Sangro coperta da un velo marmoreo. L’opera è realizzata con una tecnica particolare, ovvero con le luci al posto delle ombre e viceversa, e può essere ammirata in positivo e in tutto il suo splendore usando un filtro fotografico negativo.

Murale di Maradona

Poco distante da Iside, sempre in via Emanuele de Deo, c'è il famoso "murale di Maradona", diventato meta di pellegrinaggio di tifosi e turisti provenienti da tutti il mondo dopo la scomparsa del 'Pibe de Oro'. L'opera è stata realizzata nel 1990 dall'artista Mario Filardi per celebrare la vittoria del secondo scudetto del Napoli ed è stata poi restaurata nel 2016 dall'artista Salvatore Iodice e infine ritoccata da Bosoletti nel 2017. Ai Quartieri Spagnoli ci sono anche altre opere di street art dedicate al Pibe de Oro: tra queste, in vico Giardinetto, la “Mano de Dios”, realizzata dall’artista argentino San Spiga con la collaborazione di Salvatore Iodice, e che raffigura il famoso gol di mano ai Mondiali 1986 contro l’Inghilterra.

Murale di Luciano De Crescenzo

L’opera, intitolata “‘O pallone miez ‘e machine”, è stata realizzata da Michele Quercia e Francesca Avolio e voluta dall’associazione Quartieri Spagnoli 1536 in occasione del primo anniversario della sua morte. Il murale, situato in vico Tre Regine, all’incrocio con Via De Deo, mostra De Crescenzo che guarda divertito un gruppo di ragazzini che cercano di recuperare un pallone perso tra le macchine usando una scopa vera. Al centro dell’opera si legge una celebre frase di De Crescenzo dedicata alla città di Napoli.

Murales di Totò, i De Filippo e Nino Taranto

In via Portacarrese a Montecalvario, non lontano da via Toledo, si nasconde un vero e proprio museo a cielo aperto. Il vicolo, soprannominato "Vico Totò", è stato arricchito negli ultimi anni da moltissime opere dedicate a Totò, Nino Taranto e Peppino De Filippo, realizzate da diversi artisti. Murales, foto e poster ai lati del vicolo, ritraggono artisti napoletani che hanno dato lustro alla città e all'essere partenopei. Il primo è stato lo splendido Totò vestito da donna (che ricorda il film "Toto' truffa '62) di Lino Ozon, poi sono arrivati gli Humanheroes di Luca Carnevale e tanti altri. Altra attrazione del vicolo è la finta tipografia "Lo Turco", quella della più famosa e divertente scena del film "La banda degli onesti", realizzata su una bottega in disuso.

Murales di Bud Spencer e Sophia Loren

Nel 2000 Largo Baracche (galleria sotterranea usata come rifugio antiaereo durante la Seconda guerra mondiale) è stata al centro di un importante progetto di restyling con l’istallazione di panchine e lampioni. Nel 2019 l’ingresso è stato decorato con un’opera di Mario Castì Farina dedicata a Bud Spencer e Sophia Loren intitolata “’E scugnizz de’ quartier", in cui i volti dei due attori incorniciano una stupenda veduta di Napoli.